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Un altro sbarco nella Locride segnato dalla morta di un ragazzino, un minorenne, rinvenuto morto, dalle forze dell’ordine, nella scogliera di Capo Bruzzano. Secondo una prima ricostruzione, alle 3,30 di ieri mattina, da un peschereccio di17 metri, proveniente dalla Libia, fermatosi a 150 metri dalla riva di Capo Bruzzano, si sarebbero gettati nelle acque dello Jonio circa 61 persone. Tra questi, anche il ragazzo di 17 anni che ha perso la vita. Il corpo del giovane, di cui si sa soltanto che era di origine egiziana, è stato ritrovato, da alcuni sommozzatori, incastrato tra due scogli.
Gli stessi clandestini avrebbero dichiarato che l’uomo alla guida del barcone si sarebbe dato alla fuga, abbandonando tutto e salendo su un piccolo motoscafo, già presente sul posto ad attenderlo. Questa potrebbe essere l’ennesima conferma della presenza di basisti nella Locride. Si avvalora sempre di più l’ipotesi che anche la ‘ndrangheta sia coinvolta in tale tratta umana.
Gli extra-comunitari finora rintracciati, tutti giovani maschi, sono di diverse nazionalità: in prevalenza libici, egiziani e palestinesi. Si annoverano molti minori. I primi ad intervenire sul posto sono stati i Carabinieri della Compagnia di Bianco, che hanno seguito fin dal primo momento le fasi dello doopo sbarco. Gli uomini dell’Arma, coordinati dal comandante del Gruppo carabinieri di Locri, il colonnello Giuseppe De Liso, sono intervenuti dopo una segnalazione anonima ricevuta verso le 4,00 del mattino. Dei 60 uomini, 5 si sono dati alla fuga. Uno di loro, trasportato d’urgenza all’Ospedale di Locri, è scappato mentre stava per essere sottoposto ad una tac. Una volta toccata terra, gli sbarcati hanno girovagato per ore sotto la pioggia. Sono stati individuati, durante la giornata di ieri, nelle campagne di Africo e di Bianco dagli uomini del Commissariato di Bovalino, diretti da Giovanni Arcidiacono e della Guardia di Finanza della Compagnia di Locri, coordinati dal maggiore Ferdinando Mazzacuva. Il barcone della speranza, intanto, è stato trasportato al Porto di Roccella Jonica da parte della Capitaneria di Porto roccellese, guidata da Antonio Ripoli. I clandestini sono stati momentaneamente accolti presso il Com, centro operativo misto di Bianco.

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Il numero degli sbarcati è superiore rispetto alle nostre capacità recettive», ha dichiarato il sindaco di Bianco: «Ho appreso di questi nuovi arrivi- ha continuato- alle 4,30 del mattino. Assieme alla polizia locale e ai volontari ci siamo subito attivati per una prima accoglienza nei confronti di queste povere persone. Ora, spetta alla Prefettura decidere sul da farsi dei prossimi giorni». Importante l’aiuto dei volontari della Protezione civile di Roccella Jonica, guidati da Pina Logozzo e dei Rangers Mediterraneo di Bianco. «Abbiamo fornito ai clandestini- ha raccontato Pina Logozzo- vestiti e scarpe poiché erano bagnati. Erano scossi per la morte del ragazzo ma in buone condizioni».

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