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La fine dell’anno, nel Vibonese, è stata caratterizzata da numerose intimidazioni ai danni degli imprenditori locali. Il 30 dicembre una bomba di medio potenziale ha gravemente danneggiato una panetteria sita a Vena di Ionadi, alle porte della città capoluogo provocando danni per oltre 60.000 euro. La notte successiva, quella di San Silvestro, colpi di pistola sono stati esplosi contro l’attività di ristoro “Lo Spizzico”, sita a poche decine di metri di distanza. Ancora il giorno di Capodanno, un incendio ha praticamente distrutto il lido “Miragolfo” a Nicotera Marina provocando danni per decine di migliaia di euro. E poi ancora, cinque rapine avvenute nel territorio di Mileto a danni di professionisti, supermarket e tabacchini.
Nella notte tra martedì e mercoledì infine, un nuovo episodio, nella frazione Badia del comune di Nicotera. Ignoti malviventi hanno cosparso di liquido infiammabile, quasi certamente benzina, il portone d’ingresso di un’azienda, la “Casa vinicola Comerci”, di proprietà di un imprenditore del luogo, dopo di che hanno appiccato il fuoco. Le fiamme hanno danneggiato in parte la lastra ma non si sono propagate ulteriormente. A fare la scoperta, l’indomani mattina, lo stesso titolare dell’impresa che si è subito recato presso la locale caserma dei carabinieri per sporgere denuncia.
Le indagini, dirette dal luogotenente Raffaele Castelli e coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Santi Cutroneo, al momento non scartano alcuna pista in merito al movente criminoso ma la privilegiata resta quella che porta al racket. L’azienda, che ha sede legale in Emilia Romagna, ha una tradizione secolare. Era stata, infatti, avviata nella seconda metà del 1800 da Francesco Comerci e ripresa dai suoi discendenti che l’hanno ulteriormente valorizzata ampliandone il mercato.
Ad ottobre, erano stati sparati 14 colpi di pistola contro il portone dell’abitazione di Comerci e contro il garage e poi, in un’altra occasione, altri 29 colpi contro i magazzini della società. Per quegli attentati, i carabinieri arrestarono arrestato due giovani ritenuti vicini alla cosca Mancuso di Limbadi, con l’accusa di tentata estorsione e danneggiamento.

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