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CROTONE – Al posto del bombolone del gas c’era la droga. Ben sei chili di marijuana già essiccata e pronta per essere immessa sul mercato illecito erano nascosti in un’intercapedine ricavata sotto il sedile posteriore dell’auto Fiat “Multipla” condotta da Gaetano Reale, 36 anni, cassintegrato, dipendente della dismessa fabbrica di ceramiche Gres 2000, arrestato per detenzione di stupefacenti ai fini dello spaccio. L’uomo non si è fermato all’alt intimatogli dalla polizia lungo la strada statale 106, all’altezza di Steccato di Cutro, appena entrato nella provincia di Crotone, proveniente da sud, ed è stato bloccato dopo un breve inseguimento. Uno dei “Serpico” della Squadra Mobile della Questura è saltato addosso all’indagato ad auto in movimento. Da una prima perquisizione sono spuntati 47 grammi di marijuana nascosti negli slip. Ma era un escamotage, secondo i segugi sguinzagliati dal vicequestore Cataldo Pignataro, dirigente della Mobile. Con quella quantità al massimo si becca una denuncia in stato di libertà. L’auto è stata portata in Questura per una perquisizione più accurata e, con l’ausilio del cane antidroga della Guardia di Finanza, Val, i poliziotti hanno fatto bingo. L’odore dell’”erba”, del resto, era così forte da non sfuggire neanche al fiuto degli agenti. Sotto i sedili posteriori c’erano ben 15 involucri di plastica, nastrati, contenenti tanta marijuana quanta ne sarebbe servita per il consumo settimanale dell’intera piazza crotonese. Nessuna modifica al motore dell’auto, che viaggiava anche con tre bomboloni anziché quattro. Droga di elevata qualità, con ogni probabilità proveniente da fuori provincia. Adesso le indagini sono volte a individuare la rotta della droga. Il sospetto è che Reale fosse un corriere che, per conto di un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico, si riforniva o presso i rom di Catanzaro o nel Reggino, secondo il leit motiv di numerose inchieste che hanno portato, in un passato neanche tanto remoto, ad arresti e condanne pesanti. Reale, come ha spiegato il vicequestore Pignataro nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sala briefing della Questura, non risulta avere precedenti penali rilevanti. Alle forze dell’ordine è noto per episodi di poco conto, ruotanti attorno a vicende di stupefacenti e rissa. Prima dell’arresto dell’altra sera, insomma, non sembrava essere inserito in traffici di un certo spessore. Il rinvenimento dei sei chili di droga è «un risultato notevole da inquadrare nell’ambito degli straordinari servizi di controllo predisposti dal questore, Giuseppe Gamino – ha detto Pignataro – che stanno producendo un effetto bonifica in territori effervescenti dal punto di vista criminale». 

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