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POTENZA – La città , alle prese con una situazione economica e sociale difficile, diventa un modello virtuoso nell’ambito della solidarietà e della tutela delle fasce più deboli.

ulcro dell’azione di sostegno ai cittadini meno abbienti, non a caso è un quartiere periferico della città: Bucaletto. L’inaugurazione dell’ambulatorio solidale, intitolato alla memoria di San Giuseppe Moscati, medico campano beatificato per un’ intensa opera gratuita di assistenza ai malati e ai poveri, è il punto di partenza di un disegno più ampio di lungimirante collaborazione tra terzo settore e istituzioni.

L’ambulatorio, nato dall’intuizione del Circolo Acli, della Fondazione Banco farmaceutico onlus e della Caritas diocesana di Potenza, sarà aperto un giorno a settimana – il mercoledì – e fornirà farmaci di primaria importanza a quanti non possiedono gli strumenti necessari per acquistarli. In maniera spontanea e parallela anche a Rione Cocuzzo, per iniziativa di un gruppo di cittadini e del parroco, uno dei locali della Parrocchia Maria Santissima Immacolata sarà adibito ad ambulatorio medico in modo che i più bisognosi possano avvalersi della consulenza gratuita di dodici specialisti. In una dimensione in cui purtroppo aumenta l’indice di povertà, si avverte la forte esigenza di fare rete e di restituire a tutti la dignità di cittadini e esseri umani.
“Proviamo nei fatti a rendere un quartiere periferico il cuore

ulsante della comunità – sottolinea Marina Buoncristiano responsabile della Caritas di Potenza.”

“Bucaletto ha bisogno di una particolare attenzione – afferma il Sindaco di Potenza Dario De Luca – le istituzioni devono smetterla di voltarsi dall’altra parte, ma è necessario mettere in campo azioni concrete per superare in via definitiva questa situazione. Con il sostegno della Regione Basilicata, il comune di Potenza disporrà di risorse economiche indispensabili per la realizzazione di un campo di calcio e di un parco giochi, e per la riqualificazione delle infrastrutture viarie di Bucaletto. Confido in un impegno costante nel tempo.”
“Ho scoperto una bella terra – dice Gianni Bottalico Presidente Nazionale Acli – l’idea è nata lo scorso anno per dare una risposta alla povertà sanitaria, una delle più tremende. Il nostro è un Paese dei diritti ma non esiste un diritto alla non cura e alla sofferenza. Abbiamo osservato da vicino i luoghi in cui la povertà è realtà, e speriamo di promuovere questa esperienza anche in altri posti. La povertà non può essere sconfitta da soli, ma esige un modello di welfare che non abbandona le persone.

“La carità non è opera nostra ma è un dono dello Spirito Santo – conclude l’Arcivescovo Monsignor Agostino Sperbo – l’amore di Dio diventa operativo vicino alla gente. Questa serata ne è l’esempio.”

 

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