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POTENZA – Si è aperta con un saluto, inviato per l’occasione dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, la cerimonia solenne per l’inaugurazione del Trentaduesimo anno accademico dell’Università degli Studi della Basilicata.
Il ministro, la cui presenza era prevista ieri pomeriggio a Potenza, ha, per sopraggiunti impegni istituzionali, rimandato alla prima data utile la visita presso l’ateneo lucano sottolineando come «il successo di Matera capitale della Cultura” sia un successo di cui voglio congratularmi di persona» e auspicandosi «che l’intera terra lucana possa ricavare da questo appuntamento lo slancio che merita e accogliere con la ricchezza della sua gente l’Europa che si darà appuntamento in Basilicata».
Accennando infine ai piccoli atenei del Mezzogiorno, il ministro ha evidenziato nel suo messaggio di saluto come non debbano essere considerati «l’elastico per le carriere di professori del nord nè il punto di partenza per la continua emoraggia di giovani menti». Nel suo intervento invece, la rettrice di Unibas Aurelia Sole ha sottolineato la necessità di smontare tutti quei luoghi comuni che considerano l’ateneo lucano soltanto un onere a carico della Regione Basilicata.
«E’ innegabile – ha detto in proposito la rettrice – che l’istituzione di Unibas abbia avuto in Basilicata conseguenze inestimabili per la crescita e la formazione dei giovani, contribuendo al progresso dell’intera comunità. E’ meno evidente che la sua presenza in regione abbia una valenza economica diretta con 5.000 lucani che vi studiano e con mille giovani che vi provengono da fuori regione. L’assenza di una sede universitaria – ha aggiunto Aurelia Sole – sottrarrebbe annualmente al circuito economico regionale circa 100 milioni di euro».
Per questo, ha spiegato la Sole, «il contributo accordato con la legge regionale è il migliore investimento che la regione possa fare su se stessa e sul suo futuro, un investimento economico e sociale fondamentale per un territorio in cui l’emigrazione giovanile e l’isolamento rappresentano il vero limite allo sviluppo».
«Pensiamo dunque – ha spiegato la rettrice dell’ateneo lucano – che vada profuso ogni possibile sforzo per rilanciare e incrementare l’attività di Unibas, a cominciare dall’offerta formativa, argine per quella fuoriuscita di ventimila giovani lucani che oggi studiano fuori regione, senza dimenticare una migliore dotazione d’ateneo per quanto concerne le strutture e servizi. D’altro canto – ha concluso – dobbiamo lavorare per attrarre da fuori regione, e fuori dai confini nazionali, nuove energie, studenti, ricercatori, docenti. In un contesto regionale al centro d’una rinnovata attenzione generale, destinata a crescere quale nuovo baricentro della cultura europea con ‘Matera 2019’, l’Università vuole essere un punto di riferimento prioritario e determinante». Si è registrata, infine, una piccola contestazione durante l’intervento del sottosegretario Vito De Filippo: alcuni studenti hanno esposto nell’Aula Quadrifoglio striscioni contro le estrazioni petrolifere.

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