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PAOLA (CS) – Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Paola, Carmine De Rosa, ha accolto la richiesta del Procuratore della Repubblica, Bruno Giordano, ed ha archiviato le accuse nei confronti degli avvocati Andrea Gentile, figlio di Antonio, senatore del Nuovo Centrodestra; Antonio Nicola Gaetano ed Alessandro Ventura, coinvolti nell’inchiesta sui presunti illeciti nell’affidamento di incarichi da parte dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. La notizia dell’archiviazione è stata resa nota dal difensore di Andrea Gentile, l’avvocato Guido Siciliano.

Il procedimento penale era stato avviato dalla Procura della Repubblica di Cosenza e successivamente stralciato ed inviato per competenza alla Procura di Paola.

Il Procuratore della Repubblica di Paola, nell’articolata richiesta di archiviazione, secondo quanto riportato nella nota dell’avvocato Siciliano, sostiene che «dagli atti trasmessi dalla Procura della Repubblica di Cosenza e dalle indagini esperite da quest’Ufficio non si riscontrano gli elementi costituitivi dei reati ascritti nemmeno a livello indiziario. Con riferimento all’ipotesi di cui all’art. 416 del codice penale, si osserva che dagli elementi raccolti non emergono, tra gli indagati, legami di natura illecita, bensì vincoli di natura professionale ed amicale».

Ed ancora, che non sono stati riscontrati rapporti di nessun genere tra due dei tre presunti associati. «Manca, pertanto – conclude il Procuratore – il parametro numerico e, tra l’altro, l’attività delittuosa è del tutto inesistente».

Il giudice per le indagini preliminari di Paola, nel decreto di archiviazione, afferma che «a stretto tenore di risultanze documentali e di evidenze fattuali riscontrabili nelle stesse annotazioni di polizia giudiziaria e nel compendio investigativo raccolto, nessuna delle ipotesi di reato prospettate nel presente procedimento penale può ritenersi in alcun modo sussistente». Su alcuni incarichi professionali ricevuti da alcuni indagati dal Comune di Amantea, passati al vaglio della Procura della Repubblica, scrive il Gip, gli stessi incarichi sono stati «da entrambi accettati ed espletati non solo nel pieno rispetto delle normative di settore e dei parametri di legalità formale e sostanziale inerenti le nomine, ma anche con assoluta osservanza dei limiti strutturali dei mandati conferiti» non essendo emerso nulla di anomalo.

Conclude il Giudice che nel caso di specie «è dato riscontrare totale assenza ed improfilabilità di attività delittuosa». «Fuori dal linguaggio tecnico-giuridico, sia la Procura che il Giudice ritengono che le ipotesi delittuosi formulate dalla Procura di Cosenza ed inviate alla Procura di Paola, sono assolutamente inconsistenti (neppure a livello indiziario) sia in fatto che in diritto», afferma l’avvocato Guido Siciliano. «L’avvocato Andrea Gentile – aggiunge – è stato sottoposto ad un durissimo attacco politico-mediatico ingiustificato e senza precedenti, pur non avendo mai avuto alcun avviso di garanzia. Questa amara e sconcertante vicenda è giunta al suo epilogo quando oramai si erano già prodotti, in totale assenza delle approfondite verifiche nelle sedi competenti, gravissimi danni all’immagine a noti professionisti che hanno fatto della legalità un indiscutibile valore di riferimento». «Con dignità e stile – conclude l’avvocato Siciliano – l’avv. Gentile ha atteso, in religioso silenzio, lo scontato epilogo, avendo fiducia e rispetto della magistratura».

La procura di Cosenza, un anno fa, (13 giugno 2014) aveva archiviata la posizione di Andrea Gentile anche nell’inchiesta per la mancata pubblicazione dell’Ora della Calabria mandando a giudicio lo stampatore Umberto De Rose come unico responsabile della violenza privata. Per questa vicenda il senatore Antonio Gentile si era dimesso dall’incarico di sottosegretario all’Infrastrutture. Posto tuttora vacante.

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