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COSENZA – Beni per un valore di circa 110mila euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza all’ex presidente e all’ex direttore generale del Consorzio Asi di Cosenza, Diego Tommasi e Stefania Frasca. 

Il sequestro preventivo per equivalente è stato disposto nell’ambito di una inchiesta della Procura in cui Tommasi e Frasca sono indagati per truffa, falso e abuso d’ufficio in relazione alla gestione delle spese dell’Asi. Dalle indagini dei finanzieri, che sono ancora in corso, sarebbe emerso il rimborso di spese non documentate e l’aumento, dei compensi dell’ex direttore.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il conto dell’Asi sarebbe stato una sorta di bancomat per ogni evenienza. Ecco per esempio che cosa c’è nella documentazione sull’Asi di Cosenza. Partiamo dai fatti: il consorzio di Cosenza ha un valore di produzione pari a 1.612.968 euro, ha un costo di 2 milioni 463.262mila euro per una perdita dunque di -850.294 euro, in un anno. 

Non si discute l’utilità dell’ente che di certo avrà in 22 anni fatto crescere le attività industriali cosentine e, di sicuro, ha creato lavoro, grazie a consulenze e assunzioni dirette. Altra cosa certa è che l’ex presidente, Diego Tommasi ha lavorato tanto d’estate. I rimborsi infatti che ha chiesto salgono tra giugno e settembre, a volte anche con documentazioni giustificative esigue. Spese discutibili e a dirlo sono i richiami fatti negli anni dalla stessa Regione all’Asi. 

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