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Un lembo di terra argillosa di circa 100 metri quadri, è stato inquinato in seguito alla fuoriuscita di percolato dalle pompe di sollevamento della discarica comunale, in contrada “Piano del Governo” a Salandra.

A denunciarlo, con una nota di servizio di cui è venuto in possesso il Quotidiano, è il sindaco Geppino Soranno, che ha segnalato l’episodio agli uffici competenti di Regione e Provincia, oltre che all’Arpab ed all’Azienda sanitaria materana. Secondo quanto dichiarato formalmente dal sindaco, l’episodio, probabilmente di natura dolosa, si sarebbe verificato la notte del 19 ottobre scorso, come rilevato dal gestore dell’impianto, che ha presentato denuncia ai carabinieri della Stazione cittadina. In pratica, secondo Soranno, ignoti avrebbero sabotato le pompe di sollevamento del micidiale liquido inquinante, causando un’abbondante fuoriuscita, che si è estesa per oltre 100 metri quadri su di un terreno fortunatamente di natura argillosa, dunque scarsamente permeabile. 

Nella sua comunicazione, il sindaco sottolinea altresì che su quell’area non insistono abitazioni o terreni coltivati, quindi il danno ambientale sarebbe relativamente contenuto. Ciò non esclude la preoccupazione per gli effetti che tali episodi, dolosi o non dolosi, possano avere nei prossimi anni, quando l’impianto, che oggi ospita solo i rifiuti urbani di Salandra, sarà bonificato con la predisposizione “a prato verde”, e l’aspirazione totale del percolato presente nei pozzi di raccolta. Se realmente c’è qualcuno che ha interesse a sabotare le pompe, cosa ci si potrà attendere in futuro, visto che non è possibile predisporre una vigilanza continua sul sito?

Soranno garantisce che l’area contaminata sarà immediatamente coperta con un telo contenitivo e delimitata da recinzione con appositi cartelli, che segnalino il pericolo. Il percolato sarà aspirato in corrispondenza delle zone che si vedono e si “annusano”, mentre tutto il terreno interessato dallo sversamento sarà eroso in superficie, poiché fortunatamente il percolato non sarebbe (il condizionale è d’obbligo) andato oltre, e bonificato. Il dubbio resta sulla possibilità, neppure troppo remota, che il liquido inquinante possa raggiungere il torrente “Gruso” attraverso la falda sottostante, per poi arrivare nel Salandrella, quindi al Cavone.

L’intervento di messa in sicurezza, come precisa il sindaco, sarà a totale carico del Comune e ci sarà un continuo monitoraggio dei tecnici con la predisposizione di un telo impermeabile per impedire il dilavamento delle acque piovane.

L’area si trova al foglio 42 particella 35 e foglio 49 particelle 10,11 e 19 e si trova all’esterno della struttura comunale, su di un terreno di proprietà dell’ente in una zona definita agricola. Sullo sfondo resta una domanda inquietante: chi e perchè ha sabotato le pompe causando, per fortuna, solo un danno limitato? Tutto lascia presagire che torneremo a parlare spesso della discarica in dismissione a Salandra, anche perchè ambientalisti e forze politiche “verdi” sono sul piede di guerra.

a.corrado@luedi.it

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