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COSENZA – Di nuovi primati negativi la Calabria non ne aveva proprio bisogno. Eppure. Un’altra maglia nera le viene assegnata dal presidente della fondazione Luigi Guccione Vittimestrada che fornisce i dati sull’insicurezza delle nostre strade durante una conferenza stampa tenuta ieri mattina alla Fondazione scuola forense di Cosenza.  Dati che dipingono una regione in cui gli incidenti stradali sono quasi sempre mortali. 

«La Calabria – spiega Rossella Cavaliere, avvocato della rete legale Flg – è la regione che ha un indice di mortalità tra i più elevati d’Italia. In Calabria ci sono 3,96 morti ogni 100 incidenti, in Italia 1,9. Quasi tre volte di più». La Calabria è terza solo dopo Molise (4,26) e Basilicata (4,18).  Nel decennio 2001-2010 gli incidenti stradali hanno causato 1.520 morti, 65.248 feriti e un costo sociale di 6.922 milioni di euro (nel grafico proponiamo i dati nel dettaglio, per anno e provincia). Nell’ultimo triennio, 2008/2010, la situazione precipita: in Italia si ha una diminuzione del 13,8% (passando da 4.731 a 4.090 morti), in Calabria, invece, un incremento dei morti del 15% (passando da 120 a 138).

Uno stillicidio. Che spinge Giuseppe Guccione, presidente della fondazione intitolata al fratello Luigi (morto nel 1997, anche lui, in un incidente stradale a Cosenza), a chiedere agli enti interventi di  messa in sicurezza delle strade e non solo. La proposta è quella di «realizzare centri di assistenza per le vittime della strada nelle province calabresi». In tempi di crisi, può sembrare addirittura utopia. Ma Guccione si è fatto pure i conti. «Può costare poco meno di 500 mila euro, uno per ciascuna delle province – spiega – e i soldi (molti di più) ci sono e provengono dal 10,50% della RCAuto che la Regione intasca dal 1982. Dove vanno a finire quei soldi? Perchè non ci dicono  come vengono utilizzati?». 

IL SERVIZIO COMPLETO, A FIRMA DI SIMONA NEGRELLI, CON I DATI DIFFERENZIATI PER PROVINCIA, SULL’EDIZIONE CARTACEA DI OGGI DEL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA.

 

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