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BERNALDA – Circa 200 millimetri d’acqua hanno letteralmente messo in ginocchio Bernalda, Metaponto e l’hinterland. In città ieri non si contavano gli smottamenti, tra il crollo del muro di cinta dello stadio e la minaccia di frana lungo la via Extramurale, che ha costretto il Comune a chiudere la strada e il parcheggio retrostante il municipio.

Ponti e strade che portano dalla Basentana alle campagne sono tutti bloccati. Molte strade interne di campagna nel metapontino cancellate. In tutto questo da elogiare, oltre alle forze dell’ordine, i tanti cittadini di Bernalda e Metaponto, che con mezzi privati si sono adoperati per soccorrere famiglie isolate. Persone che lavorano al Call center di Matera sono state ostpitate al  B&B “Santa Barbara”. Le richieste di soccorso sono giunte ai comandi dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri i quali sono intervenuti con i mezzi a disposizione. In molti erano in apprensione, soprattutto per quei bambini che erano rimasti bloccati nella zona scalo di Bernalda durante una festa privata; anche in questa occasione l’allarme è stato lanciato anche su Facebook che si è dimostrato più che utile. Prima di entrare nelle mura della città, sono interminabili le strade e stradine di campagna cancellate o rese inagibili. In contrada “Spineto”, almeno 20 famiglie hanno rischiato l’isolamento, fino a ieri mattina, quando i mezzi di soccorso hanno creato strade alternative.

I campi, a sentire gli imprenditori agricoli, ancora ieri mattina erano coperti da una distesa d’acqua, e qui la paura è che le piante soffrano per l’acqua e che quindi i raccolti, non solo, e la stessa pianta muoia per asfissia. In zona Spineto, Serra Marina e nella parte alta di Bernalda, le campagne erano irriconoscibili. L’imprenditore agricolo Antonio Esposito con voce emozionata ha parlato di situazione critica sotto tutti i punti di vista. «E’ un macello. -questo il primo commento a caldo- Siamo stati sui nostri terreni e abbiamo registrato danni ingenti. Man mano che attraversavamo le campagne ci siamo resi conto che questa situazione metterà il comparto agricolo ancora una volta in ginocchio».

La paura ha trovato memoria nell’alluvione ultima che ha gettato il territorio in ginocchio. Parlando con l’imprenditrice metapontina Eliana Di Grottole, e con Giuseppe Esposito, le scene erano da brividi. Le aziende, soprattutto quelle colpite dalla precedente alluvione, hanno iniziato ad abbandonare le case cercando di mettere in salvo tutto quanto possibile sui ponti. Poi la situazione, a tarda notte, è rientrata anche se alle prime lucei dell’alba lo scenario era molto lontano da quello del giorno prima. Passando al lido di Metaponto i fiumi sono usciti dagli argini; il complesso turistico Metatur e più di qualche zona, ancora una volta sono finiti sotto l’acqua. Nel borgo, invece, pochi i disagi ma tanta paura. La violenza della pioggia si è scatenata ancor di più nel centro di Bernalda dove strade e abitazioni sono state interessate come non mai. Nella conta dei danni si registra il ponte di via Zaccagnini inagibile infatti nella serata di ieri è venuto giù. Le due strade che dalla Basentana portavano a Bernalda erano del tutto inagibili per frane e detriti. La zona Paip sommersa dall’acqua prima e dal fango poi con disagi alle abitazioni e ai Bus li parcheggiati che questa mattina non si sono potuti muovere. Tombini saltati, auto ferme, tantissima gente con secchi a tirar via acqua e fango da garage e da abitazioni, detriti sparsi sull’asfalto e molte abitazioni senza energia elettrica. Intorno alle ore 9 di ieri, ancora abitazioni senza energia elettrica.

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