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CROTONE – Nonostante sia indagato per rivelazione di segreti d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta Energopoli, nonostante sia indagato anche di tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso nei confronti di un imprenditore, che peraltro è il padre del neoeletto presidente di Confindustria Crotone, Enrico Maria Grazioli, l’ex maggiore dei carabinieri che conduceva l’inchiesta Why Not all’epoca in cui comandava il Nucleo investigativo di Catanzaro, è stato promosso a tenente colonnello. Ed è passato all’Europol. Intanto, si conoscono altri elementi dell’indagine – di cui abbiamo riferito ampiamente nell’edizione di ieri –  sull’episodio che gli viene contestato in concorso con Nicola Arena, esponente dell’omonima famiglia di ‘ndrangheta di Isola Capo Rizzuto già noto per il coinvolgimento in un’inchiesta sulla realizzazione di un parco eolico, con Francesco Sulla, commercialista crotonese, e Danilo Silipo, imprenditore catanzarese. Vittima Giovanni Lucente, padre di Michele, nelle scorse settimane balzato, a soli 38 anni, alla guida degli industriali crotonesi. Un’indagine che verte soprattutto sul rapporto tra l’ufficiale e Arena, che comportò la competenza in capo alla Dda di Catanzaro sin dall’agosto 2010. Ma Grazioli già nell’ottobre 2009, nel corso di un interrogatorio davanti al pm Pierpaolo Bruni che indagava sulla spy story di Energopoli, aveva parlato di un’attività di recupero di crediti da parte del suo amico Silipo. 

Sull’edizione cartacea di oggi servizio completo a cura di Antonio Anastasi.

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