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di ANTONIO VENNERI*

Caro direttore, l’iniziativa lodevolissima va accompagnata da condivisione vera e non di facciata, bisogna dirla tutta. La Calabria ha questo cancro che non si riesce a estirpare alla radice.
I calabresi, quelli “liberi e forti” non si devono nascondere dietro false dichiarazioni ma devono realizzare quotidianamente la legalità che è il vero antidoto alla cultura della violenza.
In Calabria abbiamo i cosiddetti colletti bianchi, la cosiddetta zona grigia della società che fanno tanto male alla collettività da non rendersene conto forse nemmeno loro.
Abbiamo una borghesia mafiosa che governa nelle istituzioni, magari denuncia pure attraverso la stampa ma poi partecipa a banchetti con coloro i quali non dovrebbe banchettare.
La stessa politica non rifiuta nulla anzi durante le campagne elettorali, perde la lucidità, perché tutto è buono per raggiungere il fine.
La Calabria ha mutuato quanto di più negativo della vicina Sicilia descritta dal grande Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo: «Tutto cambi affinché nulla cambi».
Per questo, caro direttore, ogni iniziativa va sostenuta specie quella che ha organizzato lei per l’8 Marzo.
I nomi delle tre donne sono il simbolo di tante altre che soffrono nel silenzio e che non riescono a liberarsi di tante situazioni che le vedono legate per motivi affettivi ai propri figli e familiari in genere.
La Calabria è una, sola, indivisibile anche nel malaffare e per questo le iniziative di “libertà delle coscienze” vanno sostenute a prescindere, senza se e senza ma.
Una proposta, se posso: in Calabria pochissime amministrazioni intitolano strade o piazze alle donne calabresi con tutto il significato del’atto, cominciamo a intitolare una strada o una piazza, ma non quelle di periferia dove non transita nessuno, strade o piazze importanti per ogni comune o sale di cultura delle diverse amministrazioni regionali, provinciali e quant’altro a queste donne per contribuire a ricordare l’atto di coraggio di queste martiri.
Per questo la Cisal che rappresento in quanto commissario della Provincia di Crotone aderisce alla iniziativa con solidarietà, in segno di omaggio verso le tre donne ma anche a tutte quelle che soffrono in silenzio.

*commissario provinciale Cisal Crotone

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