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COSENZA – Aria nuova a Miss Italia. Da quest’anno le selezioni regionali sono in mano a Dante Zardi, conduttore di lungo corso e direttore artistico della manifestazione. Arriva a Miss Italia in un anno difficile, l’anno del divorzio dalla Rai e delle polemiche del presidente della Camera Laura Boldrini sulle donne “nude e mute” che hanno suscitato reazioni di protesta sia da parte di personaggi del mondo dello spettacolo, che dalle stesse reginette di bellezza. Tra slittamenti e indugi, le selezioni calabresi partiranno solo oggi, ma andranno avanti fino al 7 settembre, per concludersi con la finalissima regionale che vede come location candidate Tropea, Diamante o Reggio calabria. Abbiamo parlato con il promoter Zardi alla vigilia di questa prima tappa. 

Una nuova gestione, ma si parte in salita? 
«Non proprio. Sotto il profilo delle iscrizioni abbiamo raggiunto in ambito nazionale le 5000 iscritte, a livello regionale siamo a 250, rispetto alle circa 200 dello scorso anno, e quindi non c’è stato alcun calo rispetto agli alle passate edizioni. Il caso della Rai ha generato confusione soprattutto nei Comuni e nei privati più che nelle ragazze, che restano sempre molto attratte dal concorso». 
Quindi, in seguito a questo disorientamento, ci saranno meno comuni disposti a ospitare le selezioni. In Calabria quante tappe sono previste per quest’estate?
«Dalle 20 alle 25 rispetto alla trentina che si facevano negli anni passati. Ma il dato è sceso anche a causa della crisi, per cui per molti enti anche mettere in bilancio duemila euro in più per ospitare una serata di miss Italia, diventa un peso eccessivo». 
E’ questo il motivo della falsa partenza di Fuscaldo, dove la prima tappa era prevista il 18 luglio, e di quella di Cosenza dove addirittura è stata annullata la sera stessa di sabato? 
«La selezione di Fuscaldo è stata spostata al 7 agosto per motivi organizzativi del gestore. Su Cosenza ci sono stati problemi organizzativi». 
La prima tappa sarà quindi oggi pomeriggio al centro commerciale Metropolis di Rende. Che tipo di ragazze sfileranno in passerella? 
«Le ragazze di oggi sono molto spigliate, con l’avvento di Facebook in particolare, sono abituate a mettersi in posa e pubblicare foto. Sono ragazze emancipate, non ci sono più quelle di provincia un po’ timide. Sono ragazze sicure, che studiano, lavorano. D’altronde il concorso non va alla ricerca di top model, altrimenti sarebbe stato facile, tramite le agenzie, trovare centinaia di modelle. Lo spirito del concorso – lo diceva bene Mirigliani – è quello di trovare “la ragazza della porta accanto”, perché la magia di questa manifestazione è far diventare principessa una Cenerentola. Le ragazze che si iscrivono a Miss Italia lo fanno per avere una vetrina che possa lanciarle nel mondo dello spettacolo, ma che lo fanno anche per divertirsi. Ad esempio in provincia di Reggio si sono iscritte due sorelle, una di 18 e una di 21 anni, e da Chiaravalle arriverà probabilmente una mamma di 27 anni. Il marito ci ha chiesto informazioni per iscriverla». 
E qui si sfata il luogo comune del marito del Sud geloso… 
«E’ vero (ride, ndr). Oggi ci sono le mamme manager e i mariti promoter». 
Per lei è il primo anno di gestione dopo il lungo corso della Drb. Cosa cambierà nell’organizzazione rispetto al passato? 
«Essendo anche uomo di spettacolo e avendo lavorato per molti anni con Enzo Mirigliani, ho voluto cambiare il format e sto cercando di arricchire queste serate anche di contenuti. Sia sotto il profilo prettamente artistico che della comunicazione sociale. Infatti ho deciso di abbinare a Miss Italia due campagne di sensibilizzazione: uno contro la violenza sulla donna e l’altro sulla sicurezza alla guida. Creeremo delle finestre in cui, in attesa dei risultati della giuria, si aprirà un piccolo talk show in cui alcuni esperti verranno a parlarci di queste tematiche, in maniera molto soft e adatta all’ambito in cui ci troviamo. Per noi deve essere un’occasione non solo di bellezza ma per rendere un servizio anche alla collettività». 
E l’aspetto artistico, invece, come verrà valorizzato? 
«Ho pensato di dare alle ragazze che hanno un particolare talento la possibilità di esprimerlo sul palco. Ad esempio una iscritta di Scalea ha espresso la volontà di poter suonare il violino, altre concorrenti vorrebbero recitare o danzare. Cercheremo di dare spazio anche al talento, oltre che alla bellezza. Con buona pace per la Boldrini». 
Un talento che potrà essere comunque mostrato ad una platea nazionale, anche se non sarà in Rai. Si parla insistentemente, in queste ore, di un passaggio a Mediaset, con una formula rinnovata in cinque serate e, sempre secondo indiscrezioni, al timone potrebbe esserci Gerry Scotti. Conferma queste voci?
«Sappiamo che Patrizia Mirigliani ha dei contatti con Mediaset, ma non c’è nulla di ufficiale». 
E sempre a proposito di novità, non potrebbe essere questa l’occasione buona per pensare di portare la finale nazionale in Calabria, anche in omaggio al patron Enzo Mirigliani, calabrese fiero e fondatore del concorso? 
«Tutto può succedere…»
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