X
<
>

Condividi:
1 minuto per la lettura

Nella notte tra sabato e domenica il sindaco di Maierato, Sergio Rizzo, 40 anni, che l’anno scorso è stato al centro dell’attenzione mondiale per l’imponente frana che ha riguardato un ampio costone del suo territorio ha ricevuto un messaggio che non lascia dubbi: davanti al portone della sua casa, ha trovato la carcassa di un piccione ucciso con un colpo di fucile da caccia.
L’animaletto aveva le carni dilaniate ed è evidente che chi lo ha lasciato lì durante la notte voleva dargli un significato di ben altra natura, cioè prettamente intimidatorio e mafioso. Il sindaco Rizzo, che fatta la scoperta, è apparso turbato, non ha esitato a denunciare l’accaduto ai carabinieri della locale stazione. Oltre che sorpreso, il Sindaco si è detto fortemente rammaricato, convinto di non meritare questo trattamento e di non avere nulla da farsi perdonare. “Dire che lo considero un gesto inaspettato è dire poco. Anzi non le nascondo – ci ha dichiarato Rizzo – che sono rimasto sbigottito. Sia chiaro però che esso non mi farà demordere, unitamente a tutto l’esecutivo, dal mio impegno amministrativo impostato sulla trasparenza oltre che sulla legalità e finalizzato all’interesse della mia comunità. Tutte cose che evidentemente a qualcuno danno fastidio”.
Sergio Rizzo è stato rieletto alla massima carica comunale nelle elezioni di maggio scorso, trionfando alla guida della lista civica “Campana”, che comprendeva elementi di diversa astrazione politica. Proprio durante la campagna elettorale si verificarono due episodi analoghi, quando ad aprile fu posta davanti alla casa di Antonio Lombardo, 56 anni, assessore uscente e ricandidato come consigliere (ora ricopre la carica di vice sindaco) e al quale pochi giorni dopo fu pure bruciata una Fiat Panda.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE