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CROTONE – Poco  prima delle 22,30 di ieri, si è udito un boato in via Ducarne, davanti alla sede dell’associazione Libere donne, a palazzo Caminiti. Qualcuno, non visto, ha dato fuoco a una lattina di benzina. I danni alla struttura sono stati risparmiati grazie a un cancello di ferro che ha impedito alle fiamme di propagarsi. Con ogni probabilità si tratta di un’intimidazione alle volontarie impegnate nell’assistenza a donne vittime di violenza, che già nell’ultimo giorno del 2013 avevano subito un avvertimento. Allora sconosciuti si introdussero nei locali e li imbrattarono con feci. Ora si alza il tiro. 

Sul posto ieri sono intervenuti vigili del fuoco e agenti della polizia ai quali è parso subito evidente che un’associazione come quella presieduta da Katia Villirillo dà fastidio in un quartiere difficile come il centro storico. Sono molti i casi di maltrattamento e abusi che stanno venendo fuori grazie all’impegno di Libere donne. Ma potrebbe trattarsi anche di una ritorsione in seguito a una querela presentata dalla stessa Villirillo nei giorni scorsi in seguito all’aggressione subita da sua figlia da una coetanea. Querela che Villirillo era stata invitata con insistenza a ritirare. Proprio domenica scorsa nel centro storico le volontarie hanno dato vita a una festa in maschera e anche questo può aver disturbato chi si sente padrone del quartiere. Senza dire del blitz anti prostituzione messo a segno dai carabinieri, sul finire del 2013, e costato sanzioni salate ai proprietari di immobili fittati in nero. 
«Il nostro lavoro dà fastidio. Ormai gli interventi sono a pieno regime». A parlare è la Villirillo, avvisata dagli abitanti del quartiere e precipitatasi sul posto. Se c’è qualcuno a cui l’associazione dà fastidio, ci sono anche tanti amici di Libere donne, anche nel centro storico.
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