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LA SEGRETERIA regionale della Fiom Cgil al completo ha incontrato ieri mattina i dirigenti della Fca Sata di San Nicola di Melfi per discutere del nuovo accordo sui turni dei lavoratori nello stabilimento lucano.
L’incontro si è svolto il giorno dopo la sigla dell’accordo sottoscritto dai rappresentanti del comparto metalmeccanico confederale e della Fismic. Sotto quel documento manca la firma proprio di Fiom che ieri Fca ha voluto appunto ascoltare. Si pensava anche ad un presidio davanti i cancelli della Sata di Fiom che invece con la sua intera delegazione ha fatto ingresso in fabbrica per l’incontro molto atteso.
«Abbiamo illustrato all’azienda – spiegano i sindacalisti, Massimo Brancato e Michele De Palma – le proposte discusse e validate con il voto nelle assemblee del 25 febbraio per aprire un vero negoziato unitario finalizzato a trovare un accordo condiviso dai lavoratori su tutti gli aspetti del piano di sviluppo, dall’occupazione alle condizioni di lavoro al salario».
Durante il confronto tra sindacato e direzione aziendale si sono svolte le assemblee dei lavoratori che apprendevano i contenuti del nuovo accordo.
Quando alle maestranze è stato spiegato che la decisione assunta è quella di praticare il ventesimo turno dalle quattordici alle ventidue della domenica il clima si è decisamente arroventato.
«Occorre che la direzione aziendale e le altre organizzazioni sindacali si fermino – proseguono i rappresentanti di Fiom, Brancato e De Palma – e che tengano nel giusto conto il fatto che i lavoratori sono contrari alle soluzioni prospettate e che si apra un negoziato unitario vero con tutte le organizzazioni sindacali sulla base di proposte condivise dai lavoratori per giungere ad un accordo da validare con il voto referendario.
Questo è l’unico percorso credibile per salvaguardare le prospettive produttive, aumentare ulteriormente l’occupazione, migliorare le condizioni di lavoro e salariali. Lunedì due marzo prossimo saremo davanti i cancelli della Sata per informare i lavoratori nel dettaglio sull’incontro tenuto oggi con la direzione aziendale».
Al tavolo di ieri mattina ha trovato posto anche il segretario della Fiom Basilicata che intende ribadire come: «i lavoratori ci hanno dato mandato per una trattativa reale – conclude il sindacalista, Emanuele De Nicola – e sarebbe un errore grave non tenerne conto.
Saremo in grado di fare proposte serie che mirino al miglioramento delle condizioni di lavoro attraverso l’introduzione di pause e turni con squadre aggiuntive che riducano l’orario di lavoro della domenica. Questa è la strada giusta per rispettare la vita dei lavoratori anche al di fuori della fabbrica di San Nicola di Melfi».
Intanto si infiamma la polemica con gli altri sindacati: il segretario Cisl ieri ha attaccato pesantemente la Fiom in relazione alle assemblee che si sono svolte all’interno dell’azienda.
«In tutte le assemblee i delegati Fiom hanno organizzato sistematicamente delle contestazioni con i propri militanti, simulando con gli stessi una votazione farsa, facendosi riprendere con i telefonini.
Non solo la Fiom ha contrastato gli accordi che hanno portato gli investimenti a Melfi, ma, come fosse un centro sociale, ha organizzato questa pseudo contestazione mettendo in pericolo le prospettive future dello stabilimento lucano e le nuove mille assunzioni. Di questo la Fiom è consapevole? A che gioco sta giocando questa Fiom?».

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