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IL 18 marzo di quest’anno è stata annunciata la “rivoluzione” digitale della sanità lucana, fatto che le ha permesso di ottenere, assieme ad un pugno di regioni del nord, il primato per la sanità più “smart”.

Gli indicatori utilizzati in questo caso nell’indagine sono stati: la prenotazione online di visite specialistiche, il pagamento del ticket e ritiro dei referti via web la scelta del medico di medicina generale via web e soprattutto il Fascicolo Sanitario Elettronico. Sulle prenotazioni si è lavorato sul Cup, per ottenere sia telefonicamente che attraverso il sito cupinlinea.it l’accesso alla visita specialistica. La Regione tramite il Cup e le singole strutture hanno applicato anche un servizio di monitoraggio dell’’andamento delle liste d’attesa. Nel caso i tempi di attesa dovessero diventare critici o addirittura superare i limiti previsti dalle linee guida del ministero, saranno messe campo misure straordinarie (turni extra, spostamenti di personale) per far rientrare il dato nella normalità ma in basilicata, seppure in via sperimentale, c’è anche la possibilità di ottenere i referti direttamente online.

Il progetto, dicevamo, attualmente è in fase di test e riguarda solo alcune prestazioni di laboratorio del San Carlo, ma si sta cercando di estenderlo a tutte le strutture regionali indipendentemente dal tipo di prestazione offerta. Ma il passaggio più importante riguarda il fascicolo elettronico, l’infrastruttura informatica di base che permetterà di avviare l’informatizzazione integrale del sistema sanitario lucano. Questo progetto dovrà entrare a regime entro 16 mesi ed è già in fase di implementazione. In pratica collegandosi all’archivio della regione Basilicata, gli operatori sanitari autorizzati potranno accedere alle informazioni cliniche individuali: dalle malattie alle visite mediche ai ricoveri.

Un dossier di dati costantemente aggiornato, consultabile sempre e ovunque, anche in ambulanza, e disponibile per tutta la rete sanitaria (medici specialisti, centri diagnostici, laboratori di analisi, presidi e reparti ospedalieri, farmacie, Asl e le altre strutture regionali del comparto sanitario), previa necessaria autorizzazione del paziente al trattamento dei dati personali.

Si tratta di passi in avanti notevoli, che mettono la Basilicata all’avanguardia rispetto all’intero Meridione. E questo è certamente un dato che chiarisce ulteriormente la posizione della regione sull’investimento nelle nuove tecnologie. Proprio dalla sanità parte quel modello di riscatto che dovrebbe offrire maggiore vivibilità ai cittadini e trasformare la Regione in uno dei centri d’eccellenza quantomeno sul piano sanitario.

Non a caso l’indagine del Sole 24 Ore registra il 100% dei comuni capoluogo collocati nella prima fascia. Nello specifico, però, si osservano due aspetti: Potenza si trova al dodicesimo posto assieme alla città di Trento, mentre Matera scende al 37esimo pur rimanendo nella prima fascia. C’è una disparità evidente che dovrà essere colmata. Oltre questo, la Basilicata risulta comunque “complessivamente avanzata”. E non è poco.  

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