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COSENZA – La Procura di Cosenza ha aperto un’indagine per capire cosa sta accadendo all’interno del cimitero di Cosenza, dove diverse bare sono state letteralmente accatastate nella camera mortuaria in attesa della sepoltura. Ieri se ne contavano venti. La decisione dei magistrati è stata presa a seguito dei recenti articoli del “Quotidiano” e della presa di posizione del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto. In una lettera pubblicata ieri il primo cittadino ha infatti chiamato in causa la coop B incaricata della gestione dei lavori nel cimitero di Colle Mussano. Da qui la decisione, da parte del procuratore aggiunto Domenico Airoma e del pubblico ministero Antonio Bruno Tridico, di avviare un’indagine conoscitiva. L’ipotesi d’accusa è interruzione di pubblico servizio. Airoma e Tridico sono anche titolari dell’inchiesta sulle cooperative B di Cosenza (47 in tutto, per un esercito di 450 dipendenti), che tre settimane fa ha portato all’arresto di tre persone. Si parla di minacce e pressioni a dirigenti e amministratori comunali, secondo l’accusa costretti – per quanto riguarda la gestione delle stesse coop e l’affidamento dei lavori – a sottostare al volere degli indagati. Per quanto riguarda la questione cimitero, esplosa da un paio di giorni, la Procura anche in questo caso ha inteso delegare le indagini alla Digos di Cosenza. Non sono esclusi nuovi controlli in Comune e “visite” in cimitero per prendere diretta visione della presunta emergenza. E’ probabile che sulla vicenda sarà sentito proprio il primo cittadino di Cosenza, il quale ha chiamato in causa la cooperativa che si occupa dei servizi cimiteriali. Relativamente alla prolungata sosta delle salme nella camera mortuaria del cimitero, Occhiuto nella lettera pubblicata ieri ha inteso precisare che la lunga attesa per una degna sepoltura «è da ricondurre non alla mancanza di loculi, bensì alla illegittima protesta della cooperativa sociale che si occupa di tali servizi e che attualmente ha interrotto la sepoltura delle salme, svolgendo le attività in modo parziale e non ottemperando al contratto regolarmente stipulato». Il sindaco di Cosenza ha scritto di un «increscioso e illegittimo stato di agitazione» che fa riferimento ai mesi di attività lavorativa svolta dalla cooperativa in questione «in assenza di contratto, ovvero i primi tre mesi del 2013, quando le coop di tipo B hanno deciso di firmare in ritardo i contratti predisposti dal Comune continuando a lavorare nella momentanea mancanza della firma del rinnovo». Una denuncia, quella di Occhiuto, che non è passata inosservata all’interno della Procura diretta da Dario Granieri. L’apertura del nuovo fascicolo è stata decisa dall’aggiunto Airoma, che ieri si è confrontato col sostituto Tridico. Sentiti gli uomini della Digos, ai quali sarebbero state già impartite le prime disposizioni. Coop ancora nel mirino…

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