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«COME si fa a star tranquilli lasciando i propri figli a scuola? La sicurezza è fondamentale e noi ora certezze non ne abbiamo».

Via Verdi, scuola “San Giovanni Bosco”. Un vecchio edificio, ma prestigioso. Solo che oggi quelle vecchie aule sono al centro di un duro confronto tra genitori e amministrazione comunale. Perchè l’ultimo piano, il terzo, potrebbe essere un pericolo.

«Anche se la struttura – dice l’esperto incaricato delle verifiche di vulnerabilità dell’edificio, Gianfranco Molinario  – nel complesso presenta un livello accettabile nei confronti delle azioni sismiche, richiede un’elevata soglia di attenzione per la presenza dell’ultimo livello che appesantisce notevolmente l’intera struttura ed entra in crisi per primo in caso di sisma».

Così, per “alleggerire” la struttura, a inizio anno scolastico l’amministrazione decide di liberare il terzo piano: le quarte e le quinte classi vengono trasferite a rione Lucania. Fino a quando non verranno effettuati i lavori necessari per la messa in sicurezza. Almeno questo è quello che si dice ai genitori che, per la verità, sperano in un problema temporaneo per il quale nell’immediato verrà trovata una soluzione.

«Solo che siamo arrivati al momento in cui si devono fare le iscrizioni – commenta il consigliere di minoranza Giuseppe Molinari – e i genitori non sanno ancora nulla. Dove sono i fondi necessari per quei lavori? Non ci sono, è evidente. E così nessuno dà risposte certe a questi genitori che ogni giorno devono sopportare disagi notevoli. Senza dimenticare poi la questione sicurezza: se quel terzo piano non è sicuro, si può stare davvero tranquilli?».

Così ieri mattina si è riunita, proprio per discutere di questo tema, la I Commissione consiliare permanete, cui ha partecipato Molinari e il consigliere del Pdl, Fernado Picerno, ma anche alcuni genitori preoccupati. E in questa sede l’assessore all’Istruzione Giuseppe Messina e i tecnici del Comune hanno presentato la “Relazione illustrativa preliminare”.

«Solo che – spiega Molinari – ancora una volta non è stata fatta chiarezza: questa scuola è sicura o no? Hanno usato formule e numeri, ma nessuno ha detto chiaramente se quel terzo piano può costituire un pericolo o meno».

E’ “l’incubo di San Giuliano”, la consapevolezza che la scuola non è più un luogo dove i tuoi bambini non correranno rischi.

«La scuola è sicura – ribadisce l’assessore Messina – e non c’è da preoccuparsi. Gli spazi che la scuola utilizza ora sono quelli attualmente ristrutturati dei due piani sottostanti. E quell’ultimo livello, dopo un’opportuna valutazione, potrebbe anche essere demolito». Ma questo dipende dalle iscrizioni del prossimo anno. «Ma è ovvio che ci sarà un calo – replica Molinari – chi vuoi che iscriva qui i suoi figli sapendo che uno lo devi portare in via Verdi e l’altro a un chilometro di distanza. E questo è già un grave disagio. Non sapere poi se quel piano reggerà a un terremoto è poi problema ancora più grave».


LA RELAZIONE

SI tratta di un edificio multipiano, con struttura portante in muratura di mattoni di pietra e mattoni pieni per i primi tre livelli e con struttura in cemento armato per l’ultimo livello, che è stato oggetto di sopraelevazione negli anni Settanta.

Non è stato possibile risalire con certezza all’anno di costruzione, sicuramente in epoca fascista.

L’intervento di sopraelevazione risale al 1976, quindi con calcolo della sovrastruttura per zona non sismica, essendo il territorio di Potenza dichiarato a rischio sismico successivamente al 1980. L’intervento, oltre che a sopraelevare ha anche ampliato lo sviluppo in pianta, mediante la realizzazione di un ballatoio a sbalzo sul prospetto frontale e su quello posteriore.

Nel 1996 è stato realizzato un intervento di miglioramento sismico dell’immobile, che ha riguardato esclusivamente i primi tre livelli con struttura in muratura.

Tra il 1976 e il 1996 – la data non è certa – sono stati realizzati degli interventi di cerchiatura dei tompagni che racchiudono il volume sopraelevato, mediante l’inserimento di elementi metallici. Non si è potuto risalire con certezza alla motivazione di questo intervento; probabilemnte è stato realizzato per evitare lesioni da distacco dei tompagni dalle strutture in cemento armato.

a.giacummo@luedi.it

1.Continua

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