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CATANZARO – Come aveva già anticipato ieri nel comunicare il sequestro della discarica di Melicuccà, il commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Calabria, VIncenzo Speranza, ha fatto immediatamente partire il piano alternativo per liberare le strade calabresi dai cumoli di immondizia. La soluzione è quella di esportare fuori regione i rifiuti in modo da alleggerire gli impianti calabresi e permettere in questo modo al sistema di ammortizzare l’emergenza e riassorbire il surplus di spazzatura che si è generata in questo periodo. «Da oggi, e fino a cessate esigenze – afferma il commissario delegato – dagli impianti di Crotone e Rossano, dopo tutta una serie di accertamenti ed analisi effettuati sui rifiuti e previo accordo con la società «Makab Group», leader nel settore a livello nazionale, oltre 400 tonnellate di scarti qualificati sono conferiti in Puglia, dopo aver superato controlli molto esigenti ed accurati da parte dell’Agenzia ambientale della stessa Regione». Il piano, comunque, prevede che in una seconda fase l’esportazione arrivi addirittura a raddoppiare rispetto alle 400 tonnellate previste inizialmente ma solo dopo che «saranno controllati, molto attentamente, anche in questo caso con analisi e controlli particolari, gli scarti degli impianti di Alli di Catanzaro e Lamezia Terme. Questo sistema consentirà di aumentare il numero di tonnellate di rifiuti che la discarica di Pianopoli potrà ricevere. Tra circa 20 giorni, inoltre, la società Daneco completerà i lavori di ampliamento della stessa discarica di Pianopoli e si ritiene che anche i lavori in corso a Crotone, nella discarica della società Sovreco siano in via di completamento. Tutto questo – si legge in conclusione – contribuirà al superamento delle varie situazioni di emergenza che si registrano in diverse zone della regione». Il piano in questione, dunque, dovrebbe consentire nel tempo di almeno uno/due mesi il ritorno alla normalità anche alla luce della sospensione dell’attività della discarica di Melicuccà. In particolare, l’impianto di Melicuccà, è stato posto sotto sequestro per volontà del sostituto procuratore di Catanzaro, Paolo Petrolo, al fine di accertare se l’attività sia conforme alle prescrizioni legislative anche ma non solo alla luce della denuncia di Legambiente che sempre ieri aveva parlato dell’eventualità che sotto la discarica sia presente uan falda acquifera sfruttata dal sistema idrico del posto. Nel frattempo questa mattina i sindaci della Piana di Gioia Tauro, hannon messo in piedi un presidio permanente davanti all’inceneritore della città del porto. I primi cittadini hanno montato un gazeboper chiedere un incontro con il presidente della giunta regionale Giuseppe Scopelliti e con il commissario per l’emergenza Vincenzo Speranza. La richiesta dei sindaci, circa 15 accompagnati da vari assessori e consiglieri comunali in rappresentanza dei centri della Piana è «la creazione di un piano organico da parte della Regione per poter conferire con regolarità e chiarimenti sulla reale capienza dell’impianto di incenerimento». Quest’ultima richiesta si basa sulle contestate ordinanze del commissario, nelle quali si parla di conferimento di circa 200 tonnellate di rifiuti mentre i sindaci sostengono che la possibilità di capienza dell’inceneritore di Gioia Tauro sia molto più bassa. 

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