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RIONERO – Due storie separate, quattro cani protagonisti e lo stesso lieto fine. I protagonisti delle due disavventure sono Phoebe e  Achille da un lato e Charlie e Linus dall’altro. Partiamo dal principio.

Phoebe e Achille sono due cani “non adottati” della città fortunatiana, registrati presso l’anagrafe canina come “cani di quartiere”. La prima è l’ultima di undici cuccioli che  i ragazzi dell’associazione Arcadia non sono riusciti a dare in adozione ma alla quale riservano cure e attenzioni quotidiane. Achille invece è un trovatello legato a doppio filo con Phoebe. Entrambi “abitano” nel giardino di Palazzo Fortunato e trascorrono la maggior parte del loro tempo nel giardino del noto meridionalista. I due sono scomparsi da oltre una settimana.

Dopo giorni di ricerche e disperata attesa, grazie alla condivisione della loro foto sui social network, Phoebe e Achille sono stati ritrovati da Raffaella e Nicoletta in terra melfitana. Trasferiti nuovamente dalla città di Federico II a quella di Giustino Fortunato, i ragazzi di  Arcadia si sono giustamente domandati: «Come sono arrivati a Melfi? Perché qualcuno si è preso la briga di prenderli e abbandonarli lì?». Sullo strano episodio dello “sviamento” dei cani stanno indagando gli uomini della Polizia locale di Rionero altrettanto sorpresi per «l’allontanamento dei due cuccioli sui quali non abbiamo mai avuto reclami ma che, anzi, sono diventati la mascotte dei bambini del circondario che vengono qui nel Palazzo Fortunato a giocarci insieme. È anomalo che siano stati ritrovati a Melfi a  oltre 10 chilometri dall’abitato di Rionero. Come organo di polizia cercheremo di capire la dinamica della vicenda così da individuare il responsabile dell’abbandono e deferirlo alla magistratura». Un rientro fortunoso che però non lascia ben sperare sul futuro di tutti i cani senza padrone presenti sul territorio. Ben altra sorte è toccata invece a Charlie e Linus, due cuccioli di cane meticcio abbandonati all’interno di alcuni bidoni della spazzatura in contrada Scavone a Rionero.

Dopo la denuncia di ritrovamento raccolta dalla Polizia locale di Rionero, le due piccole “palle di pelo” sono state prese in affidamento da Rossella, ragazza rionerese innamoratasi a prima vista di quelle due piccole creature.

«Quando si prefigurava la possibilità di rinchiudere i due cuccioli in un canile mi si è stretto il cuore e, pur non avendo moltissimo spazio a disposizione, ho deciso di adottarli. Sono stati abbandonati dopo un solo giorno di vita (uno dei due aveva addirittura un pezzo di cordone ombelicale ancora attaccato) ed è stata una fortuna che non siano morti. Li allatto ogni tre ore, anche di notte. Un piccolo sacrificio per salvare due cagnolini che hanno avuto soltanto la sfortuna di essere nati nella casa sbagliata».

Quello dell’abbandono e del randagismo è una vera e propria emergenza. I ritrovamenti sono all’ordine del giorno e questo accade nonostante la Polizia locale di Rionero stia promuovendo una forte campagna di sensibilizzazione alla sterilizzazione canina. Per fortuna Rossella, insieme ad altri ragazzi di Rionero, sta portando avanti volontariamente e senza alcuno scopo di lucro la lotta al randagismo e alle gravidanze canine indesiderate: «ho già protocollato al Comune di Rionero una richiesta per l’utilizzo di uno spazio dove poter ricoverare i cani sottoposti a sterilizzazione. Per ora dal sindaco Antonio Placido e dall’assessore D’Antonio non ho avuto alcuna risposta ma, vista la delicatezza della tematica, sono certa che sapranno individuare uno spazio idoneo in tempi brevi». Due belle storie che meriterebbero più attenzione da parte delle istituzioni che, seppur sensibili ad alcuni temi, non riescono ad adottare misure adeguate anche per l’incapacità di “sfruttare” la mano tesa dalla comunità civile. 

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