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POTENZA – Il punto è che la finanza è cambiata. Ed è cambiato il modo di pensarla applicata al territorio. Da un’ingegneria finanziaria speculativa basata solo su un elevato numero di transazioni oggi l’orizzonte è quello della «finanza intelligente». Tradurre lo scarto in modo concreto significa sostenere quel patrimonio che è il “capitale umano cognitivo”.
Il cambiamento è tutto nell’approccio (e nello sguardo lungo), è nel passaggio dalle capability – ragazzi bravi, preparati, ma privi di esperienza lavorativa – alle competence – quegli stessi ragazzi, con quelle stesse qualità, applicate però nell’esperienza lavorativa reale.
Per questo Roberto Lombardi non smette mai di insegnare che c’è un modo di pensare alla crescita del territorio e dei suoi cervelli migliori basato su responsabilità e qualità. Consulente della BCC di Buonabitacolo, docente di “Economia degli Intermediari Finanziari” all’Unibas, è proprio nell’ateneo lucano che ha provato a costruire un circuito positivo dedicato agli studenti più promettenti.
Lombardi è uno dei promotori di un progetto che tiene dentro Regione Basilicata, istituti di credito e, soprattutto, giovani laureati dell’ateneo lucano. Lavorando sulla formazione degli studenti e rendendoli risorse appetibili per le imprese, ha elaborato con alcuni colleghi un percorso virtuoso che ha molto a che fare con il merito e la crescita territoriale.
L’idea è quella di sostenere giovani brillanti in formazione di alta specializzazione, per poi permettere loro di tornare sul territorio o immaginare direttamente in Basilicata occasioni di impresa. La novità sta nella modalità con cui i ragazzi possono investire sulle proprie idee e, attraverso la cessione di credito, possono costruirsi un futuro. «Durante le lezioni – spiega Lombardi – evidenzio sempre quanto sia importante costruire, almeno provarci, un rapporto simbiotico tra “finanza e impresa”, dove il secondo pilastro della relazione è soprattutto il potenziale d’impresa». Si tratta della trasformazione di universitari in gamba ma con formazione solo teorica (delle capabilty, appunto), in studenti brillanti inseriti in imprese che ne facciano una risorsa su cui puntare. L’investimento su questi ragazzi finisce con il diventare una scelta vantaggiosa per la stessa impresa. In gergo questo percorso si chiama placement evoluto e in Basilicata stra trovando spazio con la fondazione Cearm (Centro di ricerca applicata sulla regolamentazione dei mercati), sede lucana e sguardo internazionale, che ha attivato un laboratorio denominato “potenziale d’impresa”.
Il funzionamento di questo laboratorio è semplice. Ogni anno, a partire dal 2012, cinque cinque giovani e brillanti laureati in economia aziendale dell’Unibas vengono selezionati sulla base dell’incrocio dei voti di laurea, degli esami fondamentali e della media del corso. I ragazzi selezionati vengono ospitati da istituti finanziari, banche e società di vari settori economici. Lo stage è retribuito e dura dai tre ai sei mesi. Al termine del periodo questi giovani possono contare su capacità acquisite utili ad avere una carta in più da giocare sul mercato del lavoro. In due anni di sperimentazione, sono già tre i giovani che a fine laboratorio hanno un ruolo per le aziende o le società in cui avevano fatto lo stage.
Un modello apprezzato proprio ai ragazzi, se Lombardi è stato giudicato il secondo miglior professore d’Italia secondo un’indagine online dedicata ai giudizi degli studenti su università e docenti. Su questa strada, che è una strada di cambiamento dell’approccio di chi cerca risorse e di chi le forma, va inserita un’ulteriore riflessione che riguarda i nuovi modelli di analisi del rischio di credito. Proprio l’accesso al credito è, infatti, per tanti giovani il punto di partenza per costruire un’occasione di futuro.
«Le imprese che investono in “capitale cognitivo” sono meno rischiose delle imprese “tradizionali”. È un dato empirico: garantiscono più successo nella crescita, sono un investimento più solido». Proprio dall’esperienza della fondazione Cearm è nato un progetto con la Regione Basilicata per cui sarà presto firmato un protocollo d’intesa.
Le banche che aderiscono alla fondazione si sono mostrate disponibili a prestiti a tassi agevolati fino a un massimo di 25.000 euro per attivare start up o proseguire studi specialistici. Tre le condizioni di sottoscrizione dell’investimento: massimo 30 anni l’età del laureato o laureando, base lucana del progetto candidato, valutazione da parte della Fondazione Cearm sulla fattibilità del progetto. Una valutazione, dunque, di tipo qualitativo: ecco come cambia l’analisi dei parametri di contenimento del “rischio di credito” da parte delle banche. La Regione Basilicata, contemporaneamente, si impegna a fare da garante con un fondo di garanzia a sostegno degli investimenti in competence. Secondo le analisi fatte per la definizione del protocollo, l’effetto moltiplicatore di ogni investimento sarebbe molto alto. A spingere sulla buona riuscita del processo interverrebbe anche la responsabilizzazione dei giovani, a cui l’occasione viene assegnata senza i soliti iter burocratici, in tempi rapidi e soprattutto a partire dal presupposto che in quell’idea ci sia del merito.
La banca che aderisce, allo stesso tempo, diventa un soggetto al servizio del territorio in cui agisce, costruendo occasioni non più sulla base di garanzie economiche (tipiche del prestito tradizionale), ma sulla qualità dei progetti valutati.
La regione ha a disposizione un percorso in cui inserire occasioni per i suoi cervelli desiderosi di tornare. O magari di restare.

s.lorusso@luedi.it

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