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SEMINARA (RC) – La tragedia di Lampedusa non ha fermato i viaggi disperati. Sono 44 in tutto le persone sbarcate nel corso della notte sulle coste calabresi. La capitaneria di porto di Gioia Tauro li ha individuati sulla spiaggia di Cala Janculla, nel territorio di Seminara in una zona impervia dalla quale è molto difficile allontanarsi via terra. Le operazioni di soccorso sono scattate infatti grazie a una motovedetta che ha condotto gli immigrati nel porto di Palmi. Cinque di loro, però, erano riusciti ad arrampicarsi e sono stati rintracciati da carabinieri e polizia municipale nei pressi dello svincolo autostradale di Bagnara, dove è accorso anche il sindaco che ha provveduto a rifocillarli.

Le persone sbarcate sono siriane, afghane e iraniane, quasi tutti giovanissimi, con un’età tra i 15 e i 25 anni circa. Una di loro è una donna, che accompagna un bambino. Hanno raccontato di essersi imbarcate nei pressi di Izmir, in Turchia e di aver viaggiato a bordo di una nave mercantile che avrebbe cambiato diverse volte bandiera nel corso del viaggio. A bordo della nave hanno riferito di essere stati malmenati da alcuni marinai. Secondo alcune testimonianza sarebbero stati lasciati per sette giorni senza cibo. All’altezza della Calabria sono poi stati fatti salire a bordo di scialuppe e calati in mare, mentre l’imbarcazione avrebbe proseguito il proprio viaggio. 

Tutti erano affamati, ma solo uno degli immigrati sbarcati era in condizioni di salute precarie ed è stato accompagnato in ambulanza in ospedale. Gli altri sono stati condotti al centro di accoglienza “San Francesco”.

 

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