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POTENZA – Hanno agito indisturbati e certi di farla franca i ladri – si pensa a una banda di tre persone di nazionalità straniera – che lunedì scorso, dopo avere forzato la porta d’ingresso, sono entrati nell’appartamento di Rosa Lamonea, e rubando tutto ciò che di prezioso era presente in casa.
Il tutto è avvenuto in via Vescovado, in pieno centro storico, intorno alle 10.30 del mattino. Ingente il bottino: argentaria, gioielli e una collezione di orologi. Gioielli e orologi custoditi in una cassaforte a parate che è stata asportata e portata via da uno dei ladri mentre i complici avevano già riempito delle buste con tutta l’argenteria. La banda, se si considera che ha avuto tutto il tempo di smontare la cassaforte, è andata a colpo sicuro conoscendo probabilmente gli orari della proprietaria dell’appartamento. Ed è stata proprio lei, Rosa Lamonea, a postare sul suo profilo Facebook – «andando contro – racconta al telefono – me stessa e contro la mia stessa privacy» – le foto dell’appartamento messo a soqquadro.
«Se l’ho fatto – racconta ancora scossa – è perché quello che più mi ha sconvolta è il fatto che, per come sono andate le cose, i ladri hanno agito con la certezza di farla franca». Una certezza dovuta anche dal fatto che «nei giorni precedenti – racconta la donna – un uomo è stato notato, da altri condomini, aggirarsi all’interno del palazzo come se nulla fosse».
E forse quell’uomo è lo stesso che «qualcuno ha visto nel portone» proprio la mattina del furto. Un furto, insomma, ben studiato e pianificato da giorni. La banda, con ogni probabilità, sapeva bene che Rosa Lamonea usciva per andare a lavorare e non tornava a casa prima dell’ora di pranzo. Ed ecco che, conoscendo bene gli spostamenti e gli orari, la banda è entrata nell’appartamento e ha avuto tutto il tempo per fare razzia dell’argenteria per poi trovare la cassaforte che è stata rimossa dalla parete «e portata via – ha raccontato Rosa Lamonea – all’interno di una coperta». Mentre i complici erano già fuori dal palazzo «il ladro che aveva la cassaforte è stato visto mentre trascinava quella coperta fino a fuori il portone». Il tutto «come se nulla fosse». Un atteggiamento talmente tranquillo che «non ha destato – ha aggiunto Rosa Lamonea – nessun sospetto nella persona che l’ha notato e che ha pensato si trattasse di un operaio che aveva magari appena rimosso una caldaia e la stava portando via». A scoprire quanto accaduto è stato il figlio della donna, rincasato prima della mamma. Lui ha telefonato alle forze dell’ordine.
«A parte il danno economico e affettivo per alcuni oggetti – ha aggiunto Rosa Lamonea – quello che mi fa più male è il fatto che anche se dovessero essere individuati e arrestati questi ladri, per come oggi è la legge, la farebbero comunque franca. Insomma 10 giorni in carcere e poi di nuovo liberi di tornare a delinquere». Basti pensare che «un tempo i furti negli appartamenti c’erano ma avvenivano di notte o d’estate o comunque quando si era certi che le case erano disabitate» non come oggi e come «accaduto a me» in pieno giorno e «sotto gli occhi di tutti».

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