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Due gli imprenditori nei confronti dei quali la Procura di Lamezia ha emesso un avviso di conclusione di indagini. Nei confronti di G.M., coinvolto nell’inchiesta denominata «operazione bisturi», vengono ipotizzati i reati di simulazione di reato, tentata truffa ai danni delle compagnie assicuratrici e detenzione abusiva di armi. Il secondo imprenditore, C.S., titolare di una catena di supermercati, è accusato di ricettazione per avere acquistato da G.M. un carrello elevatore provento di reato.
L’inchiesta, coordinata dal pm Maria Alessandra Ruberto e condotta dalla guardia di finanza, è iniziata nel gennaio 2008, quando, nel corso di una perquisizione nella sede della Sifo srl, società di G.M., sono state trovate 27 cartucce calibro 7,65. Successivamente i finanzieri hanno trovato un carrello elevatore ed altri macchinari dei quali l’imprenditore aveva denunciato il furto chiedendo il risarcimento alla compagnia assicurativa. Tra i beni di cui era stato denunciato il furto c’era anche un altro carrello elevatore.
Ulteriori accertamenti hanno permesso di scoprire che la società di C.S. aveva venduto un carrello dello stesso tipo che non risultava essere mai stato acquistato. Da qui il sequestro dei macchinari. I due imprenditori hanno adesso venti giorni di tempo per presentare memorie o chiedere di essere interrogati dagli inquirenti per proporre le loro tesi a difesa, prima che il pm decida di chiedere il loro rinvio a giudizio od il proscioglimento.

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