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NAPOLI – L’artista lucano, che da anni lavora tra Basilicata e Campania, ha offerto uno scenario insolito che ha finora incuriosito i visitatori. La Battaglia ha infatti riproposto, in chiave moderna e giocosa, rielaborazioni di opere di artisti del passato. Il soggetto è la celebrazione del corpo femminile visto come gioiello (oggetto perennemente presente nella mostra) con istallazioni di collane create dall’artista e indossate da due modelle, Mena Rusciano e Sofia Campanile. “Sono qui stemperati da un barocchismo esasperato – sottolinea l’autore – sulle soglie del kitch, ostentato e ricercato al punto da fondersi con le forme di donna che, dette, sono destinate a sparire nella decorazione”. Così lo sguardo ha riconosciuto Klimt, Man Ray, ha spaziato da Botticelli a Warhol, ma si è percepito un gusto nuovo nei materiali (la maggior parte di essi riciclati), nei personaggi e nelle forme. Salvatore La Battaglia, come è ormai consuetudine, dedica anche questa mostra partenopea a Gaetano Dimatteo, il noto pittore-scenografo di Nova Siri, apprezzato in Italia e all’estero.

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