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BERNALDA – Dignità e futuro nelle parole degli ex lavoratori bernaldesi che si trovavano in mobilità in deroga e che dal 01 settembre si trovano fuori come beneficiari. La protesta si è levata questa mattina intorno alle ore 07,15 quando una ventina di lavoratori bernaldesi, si sono incatenati dinanzi al Municipio. Nelle loro parole tanta disperazione ed una richiesta rivolta alla politica affinchè faccia i giusti passi per risolvere questa situazione che, a sentire chi protesta, interessa circa cento persone di Bernalda, oltre mille persone nella sola provincia di Matera e circa tremila persone in tutta la Basilicata. A portare la solidarietà a queste persone è stata l’Amministrazione comunale con la presenza, registrata a pochi minuti dall’inizio della protesta, del vice-Sindaco Eliana Acito e dell’Assessore Nicola Caputi. A parlare per tutti è stato Nunzio Bruno, il quale parla di un passato che oramai è alle spalle, di un presente che è stato cancellato da un decreto nazionale e di risposte per il futuro. “Oggi – dice Nunzio Bruno portavoce del gruppo di protesta – siamo qui per protestare contro un decreto che il Presidente del Consiglio Renzi ha emanato penalizzando tantissime famiglie. Con tale decreto – sottolinea ancora Bruno – dal primo settembre siamo disoccupati. Ecco, io mi chiedo, chi ha superato i sessant’anni cosa deve fare? Chi è giovane e si trova senza lavoro e senza nessuna forma di garanzia a chi si deve rivolgere? Purtroppo, e lo gridiamo, siamo stati abbandonati ecco perchè oggi leviamo la voce sia nei confronti della politica, affinchè faccia i suoi passi per recuperare questa situazione, e sia nei confronti dei sindacati, che in passato ci ha dato una mano, affinchè si uniscano oggi a noi in questa protesta che abbiamo iniziato davanti al comune di Bernalda. Ecco, il nostro auspicio e che la voce si levi sempre più e che alla nostra protesta si uniscano tutti i paesi limitrofi e poi tutta la regione. Questa situazione, ed è giusto ricordarlo, interessa circa cento persone di Bernalda, oltre mille persone nella sola provincia di Matera e circa tremila persone in tutta la Basilicata e questi dati sono gravissimi per una regione come la nostra che ha delle grandi risorse. Noi dal 01 settembre, e voglio ribadirlo ancora una volta, siamo fuori dalla mobilità in deroga a seguito di un decreto nazionale; un decreto che ha cancellato tutto senza pianificare un futuro. Ecco un taglio netto senza nessuna prospettiva che ci ha messo in ginocchio; oggi siamo solo dei disoccupati. Tra noi c’è tanta gente giovane ma ci sono anche persone di oltre sessant’anni che da una parte non può andare in pensione per le nostre leggi perchè è troppo giovane e dall’altra non può andare a lavorare perchè troppo vecchi per le aziende. Una situazione che va oltre ogni immaginazione. Oggi la nostra speranza e che si alimenti una forma di protesta a catena che coinvolga tutti i paesi della Basilicata; una forma di protesta che coinvolga non solo chi oggi si trova ad aver perso quei pochi euro che ricevevano, ma anche la gente che per fortuna e merito ancora lavora ma che per effetto di queste leggi potrebbe trovarsi nella nostra situazione senza poter fare nulla per garantirsi poi un futuro. La nostra protesta andrà ad oltranza con un sit-in che crei visibilità su questa problematica. Non interrompiamo nessun servizio e non vogliamo creare nessun disagio, ecco vogliamo solo che la nostra voce arrivi forte e chiara alla politica affinchè faccia i giusti passi per risolvere questa situazione. Sono mesi che non prendiamo nulla e forse in questi giorni riceveremo le mensilità di gennaio e febbraio; ma è giusto anche precisare che noi non volgiamo nessuna forma di mantenimento, infatti sono circa tredici anni che chiediamo un posto di lavoro affinchè possiamo continuare con dignità la nostra vita. Ecco – conclude Bruno portavoce del gruppo di protesta – chiediamo dignità e un futuro”.

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