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di PARIDE LEPORACE
Giornalismo è diffondere quello che qualcuno non vuole che si sappia. Il resto è propaganda” sostiene un maestro del nostro mestiere. Forse basterebbe questo aforisma dell’argentino Horacio Verbitsky per chiudere da parte nostra la polemica con il presidente del consiglio regionale, Vincenzo Folino (in foto, a destra), che dal palco di Policoro è tornato a sciogliere la lingua sciorinando apprezzamenti e valutazioni sull’attuale fase politica lucana. Ma non faremmo un buon servizio ai nostri lettori, a molti militanti e dirigenti del Pd, e allo stesso Folino, limitandoci ad uno scontro di battute. Folino ha banalizzato un intenso dibattito estivo come “mestruazioni” mie e di Di Consoli per il fatto di aver diffuso molte notizie che era meglio non si sapessero e per aver puntato la lente su argomenti che si preferisce tenere sotto la cenere.
Osservo e analizzo il comportamento oratorio pubblico di Folino e sono costretto a sottolineare il fatto che adoperare le corna con toccate di zebedei inserisce l’autorevole dirigente lucano nella scia di Giovanni Leone e Silvio Berlusconi, ma in questo caso senza ricorrere all’antropologia di Desmond Morris, sappiamo che la reazione ha ascendenze di cultura contadina verso cui nutriamo profondo rispetto. Il gesto fa il paio con i nostri presunti cicli e qui invece il presidente del consiglio regionale risulta immerso in una profonda cultura maschilista poco consona ad un democratico di sincera fede. Ma andiamo al sodo.
Folino è tornato in arengo annunciando di essere rimasto in stretto binomio con Filippo Bubbico (autorevole politico afflitto da mutismo pubblico) e si è sostanzialmente presentato a Policoro come il difensore dei politici di professione di Basilicata. Orari e spazi delle nostre cronache hanno impedito di sviscerare il confronto sul palco, laddove il buon Salvatore Russillo cercava di far notare che il dibattito aperto dal Quotidiano è linfa vitale per un partito di centrosinistra mentre Folino chiamava l’arrocco identificando la società civile nei consiglieri comunali votati da parenti e amici. Sostanzialmente a Policoro, Folino ha avuto il coraggio di arringare il suo ceto politico ponendo argini al fatto che un giornale, degli intellettuali, l’opinione pubblica, l’intelligenza collettiva possano entrare nell’agenda del Pd di Basilicata. Stia tranquillo il compagno dal brutto carattere, perché non siamo il giornale-partito di Ezio Mauro che deve imporre Montezemolo ai suoi diretti superiori. Noi non dobbiamo presentarci a nessuna elezione e non ci misuriamo con il consenso. Cerchiamo semplicemente di dar voce a chi non l’ha mai avuta, di diffondere cultura e conoscenza, continuiamo a batterci per il Meridione, la Costituzione e il buon senso per ripagare chi ogni mattina spende un euro e venti per accettare la nostra narrazione. Folino è troppo scaltro per non sapere che senza di noi ci sarebbe troppa propaganda in giro. La festa del Pd meridionale a Policoro non è quasi esistita da un punto di vista mediatico. Si è trattato di un avvenimento lucano, se permette raccontato in maniera decente da questo giornale che si è accorto che Fioroni ha idee balzane su questa regione e che non tutti i dirigenti e militanti la pensano alla stessa maniera. Mediti Folino sul fatto che il dialogo eretico tra un atipico direttore e un cazzuto intellettuale sta provocando tanta partecipazione. Non siamo pifferai e anche Togliatti incespicò sulla questione, ma a differenza del Migliore, pur se Folino dichiara di essere estraneo alle lottizzazioni, non può offendere l’intelligenza collettiva professando la sua diversità genetica dall’intero mondo politico lucano. Ci piacerebbe capire perché il terzo segreto di Fatima è stato svelato mentre non si possono conoscere gli arcani foliniani su Toghe lucane, troppo spesso branditi come clava o scambiati inevitabilmente per ricatto. Noi ad esempio vorremmo capire i sincretismi avallati da Speranza e De Filippo con precisi settori del giustizialismo lucano. Caro Folino, giornalismo è anche saper porre domande. Siamo laici e le nostre pagine sono a tua disposizione. Sempre lieti di collocare le tue risposte o opinioni a fianco delle nostre notizie che preferiresti non fossero in cima alla nostra gerarchia di lettura e analisi. Ti riconosco di essere un buon politico. Ma hai troppe paturnie. Ovvero un malumore associato alla tua celebre stizzosa irritazione. Un brutto carattere. Qualcuno sostiene che sia colpa del pianeta Saturno che consegna questi influssi a certe persone. Hai ancora tempo per migliorare. Senza per forza essere il Migliore.

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