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Un'aula scolastica

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Potenza assente e Matera fanalino di coda nel XVII Rapporto Ecosistema

POTENZA – Per una città già terremotata è un’assenza che pesa. Potenza infatti non figura nel XVII Rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente: solo Matera partecipa all’indagine annuale sulla qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado (realizzata su un campione di quasi 6mila scuole dei capoluoghi di provincia) che traccia un quadro poco confortante delle scuole italiane, ancora troppo poco sicure e lontane dagli standard di sostenibilità, se calcoliamo che il 65,1% degli edifici dei comuni capoluoghi è stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica (1974) e il 90,4% prima della legge in materia di efficienza energetica (1991). Stando alle ultime stime nazionali, il 30% nelle zone a rischio 1 e 2, il più elevato.

«Matera – si legge in un comunicato stampa di Legambiente Basilicata – si posiziona in fondo alla graduatoria, occupando il 70esimo posto. Edifici per lo più datati (il 56% è stato costruito ante 1974), su cui è stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica per l’84% di essi. E sebbene il 60% abbia goduto di manutenzione straordinaria negli ultimi cinque anni, il 56% necessita ancora di manutenzione urgente. Gli edifici in possesso di certificazione di idoneità statica sono l’84% e quelli con prevenzione incendi il 62,5%, entrambi sopra la media, ma sono insufficienti i dati relativi al collaudo statico (lo possiede solo il 16% a fronte del 53,1% della media nazionale). Non vengono comunicati i dati rispetto ai certificati di agibilità e igienico sanitari. Scarseggiano anche i servizi e le pratiche ecocompatibili. Solo l’8% degli edifici usufruisce dello scuolabus (la media nazionale è del 24,4%), tutte le scuole hanno attraversamenti pedonali e il 24% ha transenne parapedonali. In tutte le mense vengono serviti pasti bio ma anche prodotti IGP e DOP, con una particolare attenzione ai prodotti stagionali. Viene praticata la raccolta differenziata di tutti i materiali sul 92% degli edifici. Solo il 4% utilizza fonti rinnovabili, esclusivamente solare termico. Pochi i dati che ci arrivano dalla situazione del rischio ambientale: l͛’8% degli edifici si trova tra 1 e 5 km dalle industrie e da una discarica. Buono il dato che riguarda le azioni di bonifica da radon (0,8% sullo 0,2% della media nazionale) anche se non vengono comunicati i dati sull’effettiva realizzazione di monitoraggi sulla presenza di radon nelle scuole. Nessun dato viene fornito relativamente al monitoraggio dell’amianto». 

Alessandro Ferri, presidente di Legambiente Basilicata Onlus, nota che «non è la prima volta che i capoluoghi lucani non partecipano alla costruzione del dossier e non è certo un aspetto positivo, che denota una grave superficialità della macchina amministrativa, nonché un’inaccettabile mancata considerazione della scuola come bene comune. Questo – continua –  riguarda ovviamente Potenza, che purtroppo ha riconfermato questo atteggiamento, ma le preoccupazioni interessano anche Matera visto il posizionamento agli ultimi posti della classifica nazionale , inaccettabile per una Capitale europea della cultura»

Per Ferri «la qualità del sistema scolastico è strettamente connessa alla crescita culturale del Paese, al superamento delle disparità economiche e sociali, alla formazione di cittadini che sappiano interpretare criticamente ed agire responsabilmente negli attuali e futuri contesti. La scuola rappresenta la principale agenzia formativa del Paese. Ad essa compete infatti, la lettura consapevole dei bisogni educativi che si esprimono nei diversi territori: bisogni attraverso i quali – conclude – si orienta la crescita di una comunità verso obiettivi di cambiamento anche in un’ottica ambientalista». 

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