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PETILIA POLICASTRO (KR) – Non ce l’hanno fatta a riempire un pullman che da Pagliarelle, la popolosa frazione di Petilia Policastro dove visse Lea Garofalo, sarebbe partito oggi pomeriggio, almeno negli intenti degli organizzatori, per Crotone e poi sarebbe arrivato a Milano, dove domani, alle 10,30, in piazza Beccaria, si terranno i funerali laici della testimone di giustizia fatta sparire nel novembre 2009, uccisa, bruciata e sepolta in un campo vicino Monza. «Adesioni insufficienti. L’autobus non parte più», ha detto, ieri poco prima delle 15, al Quotidiano, Katia Villirillo, presidente dell’associazione Libere donne di Crotone, che si era attivata insieme ad un’altra associazione, quella dei Minatori di Pagliarelle, per la trasferta antimafia. Tutto questo mentre la figlia di lea, Denise, dalle colonne della “Stampa” invita a partecipare alle esequie: «Il suo funerale pubblico, al quale vi invito e al quale spero parteciperanno tante persone, è un segno di vicinanza non solo a lei, ma a tutte le donne e gli uomini che hanno rischiato e continuano a mettersi in gioco per i propri valori, per la propria dignità e per la giustizia di tutti».

MA IN CALABRIA NIENTE ADESIONI – «Tante parole, tanti progetti, tante passerelle, ma quando si tratta di fare un gesto concreto per avvicinarsi al dolore nessuno fa niente», è lo sfogo della Villirillo. «Ci siamo mossi un po’ tardi – ammette Angela Miletta, dell’associazione di Pagliarelle – perché abbiamo saputo con esattezza la data dei funerali soltanto da poco». Anche questo, però, è un dato di fatto che la dice lunga. Non a caso, forse, la figlia della testimone di giustizia, Denise, ha scelto Milano per i funerali laici di sua madre. Una decisione da leggere in chiave polemica nei confronti delle istituzioni calabresi e, più in generale, della sua terra. Il Comune del capoluogo lombardo si è costituito parte civile nel processo che, nel maggio scorso, in Appello, ha portato alla conferma di quattro ergastoli nei confronti degli aguzzini di Lea, ad una sola assoluzione e a una riduzione della massima pena a 25 anni per il pentito Carmine Venturino. Quest’ultimo è l’ex di Denise.

La costituzione di parte civile del Comune di Petilia e della Regione Calabria non era stata ammessa. Ma di sicuro Milano ha mostrato grande vicinanza a Lea prima e poi a Denise, in corsa per l’Ambrogino, il riconoscimento più blasonato di quelli attribuiti dal Comune del capoluogo lombardo. E non finirà tutto con la giornata di domani, quando, dopo la cerimonia con la partecipazione del sindaco, Giuliano Pisapia, e don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, ci si sposterà in viale Montello, l’ex fortino del clan del mandante del delitto, Carlo Cosco – dove, nel maggio ’95, fu commesso l’omicidio di Antonio Comberiati, sul quale Lea testimoniò – per l’inaugurazione di un giardino intitolato alla vittima della ‘ndrangheta. Qui, infatti, dall’8 al 10 novembre prossimi, si terrà il festival dei beni confiscati alle mafie. Milano in prima fila sempre, dunque. Anche se da Petilia partirà comunque il sindaco, Amedeo Nicolazzi, col gonfalone del Comune per presenziare all’omaggio a Lea. Il sindaco aveva garantito un contributo di 1000 euro ai partecipanti allaviaggio in pullman ma non è servito. E la delusione per le mancate adesioni monta tra gli organizzatori della fallita missione. La Villirillo non ci sta. «Tutte queste associazioni che si occupano di femminicidio e organizzano convegni e passerelle, dove sono? Ormai – rincara la dose – è una moda parlare di femminicidio. Anche se la storia di Lea è qualcosa di diverso da un femminicidio. Ma è stata comunque una donna vittima della violenza maschile». E aggiunge: «ormai rispondo col mio telefono alle chiamate delle donne vittima di violenza. Il Comune di Crotone da due settimane non ricarica il numero verde». 
L’associazione Libere donne non resterà, comunque, con le mani in mano e, insieme al Comune di Crotone, ricorderà Lea Garofalo in occasione dei funerali che si svolgeranno sabato a Milano. Oggi, alle ore 17.30, nella sala consiliare del Comune, è previsto un incontro per ricordare la figura di Lea. Al balcone del Municipio sarà esposto uno striscione che ricorderà il sacrificio della testimone di giustizia. Quattro bracieri saranno accesi all’ingresso del Palazzo e palloncini colorati si alzeranno in volo. «E facciamo in modo che almeno a Crotone ci sia grande partecipazione».
IL SINDACO: «TROPPO TARDI PER ORGANIZZARSI» – Per il sindaco di Petilia Amedeo Nicolazzi, l’annullamento die pullman «non è dovuto a mancanza di sensibilità. Il fatto – ha detto all’Ansa Nicolazzi – è che l’iniziativa è stata promossa in ritardo e quindi non è stato possibile per i cittadini aderirvi. Inoltre ci sono i problemi che hanno tutti in Italia. L’amministrazione aveva dato un contributo ma non poteva organizzarlo». Al funerale di Lea Garofalo, Petilia Policastro sarà comunque presente. Nicolazzi, infatti, è partito stamani alla volta di Milano dove rappresenterà l’ente con il gonfalone. E poi è prevista la presenza di numerosi petilini che risiedono in Lombardia.
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