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REGGIO CALABRIA – Impedivano ai suoi sostenitori di affiggere i suoi manifesti elettorali, perciò si sarebbe rivolta alla cosca Rosmini. Tra le intercettazioni effettuate dalla Squadra Mobile per l’operazione «Cartaruga» contro i clan Caridi e Rosmini, emerge un incontro tra uno degli arrestati, Carmelo Mandalari, e Antonia Lanucara, capolista Pd alle elezioni comunali di Reggio Calabria del 2011. La donna non risulta indagata, ma la vicenda è stata evidenziata in conferenza stampa dagli inquirenti come esempio di mancata collaborazione fra cittadini e forze dell’ordine.  

In piena campagna elettorale, il 26 aprile dello scorso anno, i due si incontrano nei pressi dell’abitazione di Mandalari: «…abitiamo qua..» dice Lanucara, che informa Mandalari di essersi candidata alle elezioni e cerca di procacciarsi qualche voto: «E lo so, allora guardate, l’unica cosa è questa, se siete impegnato?più amici di prima, se non siete impegnato e mi potete dare qualche voto?». Soprattutto, però, così come hanno sottolineato questa mattina gli investigatori durante la conferenza stampa in Questura, dall’incontro tra la capolista Pd e Mandalari emerge anche un’altra richiesta da parte della candidata: «Poi guardate c’è un’altra cosa, questi del bar?questi del bar non gli hanno fatto attaccare i manifesti!». e ancora «?gli hanno detto no, qua c’è Plutino! E che significa?». Si tratta, annota il gip, della «necessità della donna di affiggere i suoi manifesti elettorali in quella zona, atteso che ai suoi sostenitori, incaricati di svolgere quel compito, era stato impedito dai proprietari o frequentatori di un bar, che avevano motivato il diniego imposto, dicendo che in quella zona era possibile affiggere solamente quelli del candidato Giuseppe Plutino, Mandalari pertanto chiedeva alla donna perchè non si fosse rivolta a lui, Lanucara ribatteva che infatti proprio lui stava cercando». Gli investigatori, infatti, avrebbero accertato che i sostenitori del candidato Giuseppe Plutino (poi eletto consigliere comunale e arrestato nell’ambito dell’operazione Alta Tensione 2 per concorso esterno in associazione mafiosa) appartenenti alla cosca Caridi, avevano impedito l’affissione dei manifesti elettorali della candidata Antonia Lanucara. Questa, però, piuttosto che rivolgersi all’autorità competente per denunciare le intimidazioni subite dai suoi sostenitori, si è rivolta a Carmelo Mandalari, «evidentemente – annota il gip – soggetto a lei ben noto quale appartenente alla cosca Rosmini e quindi in grado di confrontarsi da pari con i sostenitori del Plutino affiliati alla cosca Caridi, al fine di riuscire ad affiggere il suo materiale pubblicitario». 

 

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