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Pochi giorni fa il sesto Atlante dell’infanzia, redatto da “Save the Children”, ci ha consegnato una “geografia dell’infanzia molto critica nel nostro paese ed in particolare nel Mezzogiorno. In questa macroarea di 20 milioni di abitanti 1 bambino su 10 non mangia un pasto proteico al giorno.

Un bambino su 20 non può permettersi due paia di scarpe l’anno. E sempre uno su 10 non può consentirsi persino di festeggiare il proprio compleanno, non può andare in gita scolastica, comprare un libro o andare al cinema. Uno su 6 non può permettersi di frequentare attività extrascolastiche e uno su tre non conosce la parola “vacanza” lontano da casa.

Ma non è tutto. Nel nostro sud solo 3 bambini su 10, che frequentano la scuola primaria, hanno il tempo pieno a scuola e nel 40% degli istituti scolastici non c’è il servizio mensa. E come vivono oggi questi bambini? e quale diritto di cittadinanza stiamo loro consegnando attraverso genitori in difficoltà?

Quanti di questi bambini nei nostri territori sono figli di quei lavoratori ex mobilità in deroga, quanti appartengono ai copes quanti, addirittura, sono fuori anche da questi giorni infernali sconosciuti persino all’anagrafe del disagio. Basta andare un po’ in giro nei nostri comuni e non farsi depistare dalla grande dignità con cui molte famiglie affrontano questo disagio.

Sono dati se possibile ancora più inquietanti di quelli che pochi mesi fa ci ha consegnato la Svimez ma non hanno suscitato la sessa indignazione. Perché? E’ un interrogativo che mi sono posto e solo parzialmente la risposta può essere ricondotta alle gravi vicende internazionali che stanno turbando il mondo.

E’ come se non volessimo affrontare una criticità che investe molta responsabilità degli adulti.

La legge di stabilità impostata dal governo per l’anno 2016 prevede risorse importanti, circa 600 milioni di euro per l’anno prossimo ed 1 miliardo di euro dal 2017, per il contrasto alla povertà dei nuclei familiari con figli minori.

E’ una cifra importante.
380 milioni saranno destinati per il Fondo finalizzato al soddisfacimento delle esigenze di natura alimentare e sanitarie dei nuclei meno abbienti.

E sempre nella legge di stabilità viene istituito anche un Fondo per il contrasto della povertà educativa altra vera emergenza della nostra infanzia. Sono tasselli importanti che meritano di avere piena cittadinanza nel Masterplan per il Sud che si declinerà anche attraverso i piani regionali nel confronto con il governo centrale e su questo in Basilicata dobbiamo dare un segnale di svolta.

Non è però solo questione di soldi ma anche e forse soprattutto culturale e questo vale in particolare per la politica e le istituzioni.
C’è tanta, troppa, sofferenza in strati sempre più crescenti di popolazione che pongono una questione democratica alle nostre istituzioni. La risposta non può essere certo quella assistenzialista ma al tempo stesso non siamo ancora preparati alla presa in carico di queste fragilità ed in particolare quella riferita ai bambini. Quanto risentimento verso le istituzioni rischiamo di veder crescere se non affrontiamo per tempo emergenze come quelle segnalate nell’atlante di Save The Children.

Stacia Tauscher scrive: “Ci preoccupiamo di ciò che un bambino diventerà domani, ma ci dimentichiamo che lui è qualcuno oggi”. Noi dobbiamo pensare a questi bambini oggi perché domani rischia di essere davvero troppo tardi anche per la nostra democrazia.

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