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PAOLA – Svincolo di Paola, lavoro infiniti e poi il giallo, non ci sono più gli operai da maggio, ovvero da quando, nella notte dello scorso 6 maggio ignoti malviventi piazzarono su una ruspa, dell’azienda di costruzioni, una bottiglia contenente benzina con un accendino attaccato al collo. Un chiaro gesto intimidatorio, che ha proceduto quello più clamoroso contro tutti i lidi di Paola, perpetrato con le stesse modalità. E’ forse successo qualcosa che abbia spinto la ditta ad allontanarsi dopo questi episodi? Un fatto è certo sull’area del costruendo svincolo per il santuario di Paola, nel week end appena trascorso, ci sono stati degli intasamenti del traffico. La Statale 18, di questi tempi, è inevitabilmente più transitata, ma le condizioni in cui riversa il “cantiere della vergogna” stanno peggiorando la situazione. Sorge spontaneo chiedersi: cosa accadrà nel periodo di maggior afflusso turistico, ovvero ad agosto? Intanto i lavori per la modernizzazione dell’incrocio non sono ancora ripresi dalla fine di aprile, quando si fermarono per la festa patronale e per il passaggio del Giro d’Italia. Finora sono stati realizzati il ponte sulla superstrada e scavato a metà il tunnel ad essa sottostante, nell’ambito di un progetto che prevede l’eliminazione dei semafori nell’incrocio. Iniziamo adesso ad elencare le stranezze di questa vicenda, partendo da ciò che si legge sul portale dell’Anas, nella sezione dei lavori in corso sulla Statale 18. Nella pagina si leggono alcuni numeri che sanno di una vera e propria presa in giro. Primo dato che desta scalpore a chi legge. Come è possibile che l’ultimazione dei lavori è tra nove giorni? Eppure sul sito si legge chiaramente la data del 31 luglio 2013; qualche tempo fa c’era scritto addirittura 30 giugno 2013, ma qualcuno aveva avuto perlomeno il buon senso di cambiarla. Seconda stranezza, più clamorosa della prima. Come è possibile che, sempre sulla medesima sezione del sito, agli inizi di giugno si leggeva che lo stato di avanzamento dell’opera era al 51 percento circa? Si guardi adesso la percentuale. C’è scritto “70,47 percento”. Sul cantiere, nell’ultimo mese e mezzo, si sono forse messi a lavorare i fantasmi? Se non ci sono stati operai e ruspe come è possibile l’avanzamento dei lavori del 20 percento in queste ultime settimane? Che forse le cifre siano state messe a casaccio? Si spera che almeno la seconda, indicante che i lavori sono giunti quasi a tre quarti, sia giusta. Per il resto sembra paradossale, pur che uomini e mezzi tornino all’opera oggi e si mettano a lavorare nella maniera più intensa possibile, che entro il 31 luglio lo svincolo sarà ultimato. Intanto dopo il gesto intimidatorio dello scorso maggio non si è parlato più di quello che è acacduto, nè della presunta intimidazione e la mancanza di trasparenza fa ipotizzare di tutto, seppur la causa più probabile dell’interruzione dei lavori sarebbe relativa al contratto d’appalto; e questa versione è la più probabile, dal momento che è trapelata qualche indiscrezione. A giugno sulla vicenda aveva dato rassicurazioni l’ingegnere Vincenzo Marzi, capo dipartimento regionale dell’Anas, il quale disse che l’azienda, dopo aver risolti alcuni problemi (quali?), avrebbe ripreso a breve a lavorare. Invece il nulla. Intanto questa sera si riunisce per la seconda volta il comitato “Lavori incompiuti”, coordinato da Lello Grassia, per decidere la manifestazione di protesta da intraprendere nei prossimi giorni sul cantiere. L’appuntamento è alle 19 al Dopolavoro ferroviario. Sono stati invitati a partecipare tutti i partiti politici, i movimenti, le associazioni e i comitati di quartiere. Il primo incontro, tenutosi la settimana scorsa, era stato disertato. La cittadinanza, per capire la gravità della situazione all’incrocio, deve forse attendere che accada nell’area qualche grave incidente?

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