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In centinaia, in silenzio, hanno atteso l’arrivo della bara del cantante Mango nella piazza antistante la chiesa madre di Lagonegro, dove si celebrano i funerali dell’artista. All’arrivo del feretro, portato a spalla da amici e parenti, il silenzio è stato rotto da un forte applauso. A celebrare le esequie l’arcivescovo di Tursi-Lagonegro, monsignor Francesco Nolè. Centinaia le persone presenti, tanto che molte sono dovute rimanere fuori. Anche i fratelli di Mango, che ieri si sono sentiti male, stamattina si trovavano nella villa del cantante, in attesa di partecipare ai suoi funerali
A pochi minuti dai funerali il cantante lucano è stato ricordato anche dal maestro Mogol che con evidente commozione ha detto: «Mango non è stato considerato per quanto valesse. Adesso, dopo la sua morte, avrà sicuramente una valutazione più grande». Rispondendo alle domande dei giornalisti, Mogol ha poi ricordato che Mango «era un artista generoso. Aveva una gentilezza d’animo e una sensibilità eccezionale, come ha potuto vedere tutta l’Italia quando si è sentito male sul palco. Era un lucano Doc, un artista diverso con una unicità particolare non rintracciabile anche in altri grandi artisti. La nostra canzone migliore? Sicuramente – ha risposto – “Mediterraneo”, una canzona epica che è andata al di là delle mie capacità». (ANSA)

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