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POTENZA – Sono state chiuse così, da un momento all’altro. Troppo costose per un Comune in dissessto. Però le scale mobili, inserite a pieno titolo nel Piano di mobilità urbana, per più di qualcuno erano necessarie. E dopo la chiusura, alcuni cittadini si sono ritrovati senza un utile strumento per superare le distanze tra la periferia e il centro della città.
«Mio figlio – spiega un residente di Poggio Tre Galli -tutte le mattine prendeva le scale mobili di santa Lucia per andare a scuola. Erano comodissime, io lo lasciavo all’ingresso e non c’era bisogno di auto o di bus. Ora, invece, deve prendere l’autobus e non è sempre una certezza. E non è un caso unico, quelle scale erano molto utili a tanti. Non è possibile che qui si svegli un assessore e chiude. Non è così che funziona con i servizi».
Per questo, attraverso il Comitato di quartiere di Poggio Tre Galli, si stanno raccogliendo delle firme perchè quella struttura torni al servizio della comunità. E si sfati un altro mito: i cittadini quel servizio vogliono pagarlo eccome: «Solo qui erano gratis, il paese di Bengodi. Altrove si paga tutto, anche se vuoi andare in bagno alla stazione paghi un ero. E noi siamo assolutamente disponibili a pagare, ma devono riapreire quelle scale».

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