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POTENZA – Si difende dalle accuse per cui compare tra i 17 indagati dell’inchiesta sul dissesto «criminale» del capoluogo. Poi passa al contrattacco e se la prende con l’amministrazione De Luca, “colpevole” di aver dichiarato il default «senza capirne nemmeno bene la cause» finendo per colpire precari e cittadini con dei tagli che si potevano evitare.

E’ un fiume in piena Giuseppe Ginefra, ex assessore alla mobilità del Comune di Potenza.

Ha atteso qualche giorno prima di riprendersi la “scena” per replicare alle notizie sull’inchiesta dei pm del capoluogo. Lamenta che il suo nome sia finito accostato a vicende di presunte mazzette e “robottini” scomparsi. Ma accetta anche di scendere nel merito di quelle che sembrano essere le piste seguite dagli investigatori. In particolare il “bubbone” del trasporto pubblico locale, che lo vede coinvolto direttamente in quanto ex assessore al ramo.

«Io come assessore alla mobilità dico che c’era un debito di 13 milioni di euro ma non era da attribuire solo al trasporto pubblico locale. E’ vero la gara non è stata fatta dal 2006, ma perché è sopraggiunto un decreto del governo Monti che vietava alle amministrazioni proprio di fare gare sul Trasporto pubblico locale. Quando la situazione si è sbloccata lo abbiamo fatto, avviando una preinformazione a livello europeo con tanto di pubblicazione sul bollettino dell’Unione. A gennaio del 2014 i termini sono scaduti e avremmo potuto procedere. Poi siamo andati a casa e ora ne è stata fatta una per appena 18 mesi».

Andiamo con ordine. Ci sono state diverse proroghe

«E il Cotrab ha firmato anche un nuovo contratto di servizio, approvato soltanto da noi della giunta, perché il consiglio comunale ha preferito approvare interrogazioni e mozioni inutili pur di non approvare il nuovo piano di esercizio. Nel 2010 abbiamo approvato un taglio di 500mila chilometri al contratto ma c’è stata battaglia con file e sottoscrizioni interminabili di cittadini che invece ci chiedevano di aumentare. Per questo abbiamo ravvisato che una città così come costruita con 500 chilometri di strada periurbana aveva esidenze diverse da quelle di Matera o altre realtà. Il Cotrab è stato pagato per i chilometri che ha fatto mica per altro».

E le scale mobili?

«A perdere, è vero. Ma è una scelta che fanno tutte le amministrazioni quella di pagare per dei servizi a perdere. Se si voleva portare il trasporto pubblico locale da un costo di 13 milioni di euro a 5 potevo farlo io. Basta fregarsene dei cittadini. Non c’è bisogno di Bellettieri. Noi invece abbiamo creato dei posti di lavoro».

Qui però si innesca un altro tema, che quello di eventuali segnalazioni e assunzioni pilotate.

«Io non ho portato nessuna persona raccomandata al Cotrab né alle scale mobili. Sfido chiunque a dire il contrario».

E col direttore del Cotrab, Giulio Ferrara, che risulta a sua volta indagato in che rapporti era?

«Una volta ho abbandonato il tavolo con Ferrara dicendo davanti a tutti che lui non poteva fare l’imprenditore con i soldi solo dell’amministrazione comunale e ci doveva mettere il suo. Era proprio il periodo in cui dovevamo mettere in funzione il nuovo piano esercizio che prevedeva oltre al trasporto pubblico urbano la gestione dei parcheggi a raso in città, inglobando parcheggiatori nella struttura del Cotrab. Lui ci chiese i soldi per pagare gli stipendi e io gli risposi che noi già gli davamo autobus, benzina, manutenzione. “E tu che rischi?” Lui non voleva rischiare e pensava di fare il bellimbusto con i soldi dell’amministrazione».

Questione parcheggi che è un’altra irrisolta.

«Premetto che una volta tolto l’ospedale che valeva 450mila euro all’anno l’introito annuale dei parcheggiatori era passato a 500mila euro, ma noi stavamo predisponendo un’unica bigliettazione per tutti i servizi, trasporto e parcheggi, che secondo una stima riduttiva ci avrebbe portato 120mila euro al mese. Così riuscivamo ad arrivare ai 13milioni previsti dal contratto di servizio firmato col Cotrab a febbraio del 2014».

Volevate fare pagare i parcheggi in Regione?

«Eravamo pronti da tempo, avvisammo anche la Regione, poi De Filippo mi scrisse e mi chiese di non muoverci per questioni sindacali. Questo era il lavoro iniziato che doveva proseguire l’amministrazione. Invece due mesi dopo siamo andati a casa. Ma mi chiedo, perché non continuare? Questa amministrazione era nelle condizioni di fare la gara decennale, perché l’hanno fatta solo per 18 mesi? Perché non hanno fatto una gara europea? La verità è che il trasporto a Potenza non è appetibile per nessuno, e anche la ditta che ha vinto questa gara ultima non lo prenderà mai. Perché nessuno ci può perdere».

Quindi perché avrebbe fatto la gara questa ditta? Solo per mettersi la spilla?

«Fatti loro. Io aspetto che si faccia la giunta nuova per entrare in consiglio comunale e dire le cose come stanno. Io quando sono entranto in comune nel ‘95 tante cose non le capivo. Ma questi hanno dichiarato un dissesto senza saperne nemmeno le effettive cause. Il predissesto lo avevamo dichiarato già noi perché sapevamo che c’era un problema di liquidità. Ma noi non abbiamo mai subito uno sciopero dei lavoratori del Cotrab. Non abbiamo mai avuto alle 5 la gente aspetta che le scale mobili aprano. Non si possono sempre nascondere dietro al dissesto. Dpo che hai dichiarato il dissesto devi metterti in carreggiata, devi amministrare. Parti da zero a zero no? Se non riuscivamo a fare un bilancio riequilibrato è perché anche noi ci rendevamo conto che rispetto ai servizi avevamo entrate inferiori alle uscite. E tu vai a infierire sul precariato puro che già muore di fame? Hai inciso sui trasporti e questo va bene…»

Sì ma allora perché non lo avete fatto voi?

«Noi non abbiamo dichiarato dissesto , se c’eravamo noi il dissesto non c’era. Sono loro che non riescono a pagare. E’ bello che gli impianti sportivi devono essere consegnati alla gente con le chiavi in mano: “vai, fai allenamento e poi chiudi”. Ma siamo pazzi? I tagli si fanno sulla nettezza urbana, ad esempio. Comincia a far sì che raccolta differenziata funzioni. Noi avevamo iniziato e abbiamo avuto i soldi del Conai, e ora bisognava fare la gara. Non ho nulla contro De Luca ma io la smetterei ad andare in giro con cappello in mano. Vorrei capire il progetto del sindaco per questa città. La vecchia amministrazione ce l’aveva. Io ho passato il dissesto con Fierro nel ‘95 che era pari a 160miliardi delle vecchie lire, 80 milioni di euro attuali, e veritieri. Nel senso che c’erano fatture in essere non pagate. Si è creato un disavanzo ma per dei servizi resi ai cittadini e non c’è pubblica amministrazione che non abbia disavanzo di questo tipo».

l.amato@luedi.it

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