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MARSICO NUOVO –  Il tracciato previsto per la realizzazione delle condotte di collegamento del pozzo Pergola I all’area innesto 3 va «rivisto e modificato». La decisione è stata deliberata dalla giunta di Marsico Nuovo, guidata dal Sindaco Domenico Vita. «Il tracciato previsto – si legge nella delibera – per la realizzazione delle condotte di collegamento del pozzo Pergola I all’area innesto 3, interessa: aree sensibili dal punto di vista ambientale e zone abitate e/o in espansione». La «proposta – continua il documento  – è che l’Eni valuti congiuntamente con l’ufficio tecnico e la stessa amministrazione comunale alternative al tracciato compatibili con i programmi che questa amministrazione intende attuare per il futuro».

In attesa «si chiede all’Eni di sospendere ogni attività riguardante il pozzo Pergola 1», anche in vista dell’incontro con il presidente della Regione, Marcello Pittella, l’Eni e la comunità marsicana.

«La Val d’Agri è da anni interessata dalle estrazioni – spiega il Sindaco Vita –  che di certo hanno modificato negativamente le condizioni di complessivo contesto, quando pure si possa continuare a dimostrare che sono stati rispettati i valori legali di soglia delle emissioni tollerabili e si voglia badare pure all’interesse nazionale nel settore energetico; il pozzo di Pergola 1 è munito di tutte le autorizzazioni ministeriali e regionali e compete al Comune unicamente il rilascio, all’accertamento delle condizioni tecniche e giuridiche necessarie, del permesso di costruire approntamento postazione sonda denominata Pergola 1».

Per il primo cittadino «sarebbe illusorio e inutile sostenere, ora, che le estrazioni non dovevano giammai interessare la  Val d’Agri, come personalmente avrei di sicuro preferito, al pari di non pochi altri amministratori e cittadini, per non dire degli imprenditori agricoli e turistici che più degli altri hanno subito conseguenze».

«Inoltre ho sostenuto – continua Vita –  che sulle vicende petrolio occorre voltare pagina, mettendo a frutto analisi, preoccupazioni e prospettive possibili e questo si richiede alla classe dirigente».  Questione centrale, da riassumere con forza per l’amministratore «è quella della tutela dell’ecosistema  e della salute delle persone». In tal senso,  «la Regione – evidenzia Vita –  deve potenziare e rendere penetrante la funzione dell’Osservatorio Ambientale istituito da qualche anno a Marsico nuovo, ma per il quale non è stato ancora attivata una funzione indipendente di alta vigilanza ad opera di altissime competenze professionali, anche internazionali».

Questo, incalza il sindaco «è l’unico modo per garantire alle comunità interessate che l’estrazione petrolifera e il funzionamento del Centro Olio usino le più moderne tecnologie conosciute a livello mondiale e che gli enti preposti al controllo sono stati messi in condizione, con strumentazione adeguata, di svolgere impeccabilmente la loro funzione. I vari incidenti accaduti nel centro olio – solleva –  non ci danno sicurezza e le giustificazioni adottate non ci convincono. I sindaci della Val d’Agri, già al momento dell’apertura dell’Osservatorio, avevano proposto, ma senza risultato, un organizzazione dell’Osservatorio di questo genere, su suggerimento di esperti nel settore. Di fronte al prezzo pagato dalla comunità ad oggi non si è registrato alcun beneficio sul piano dello sviluppo e dell’occupazione. I vari protocolli di intesa, tra Stato, Regione e compagnie petrolifere sono stati puntualmente disattesi. Ad oggi l’unico dato in crescita è la disoccupazione giovanile e il disagio che si registra nei comuni interessati dalla coltivazione degli idrocarburi. L’incontro che abbiamo richiesto – conclude il Sindaco –  è  finalizzato all’ottenimento di tutte le garanzie necessarie a salvaguardare sia la salute che l’ambiente nella fase di perforazione del pozzo e nella fase di realizzazione delle condotte dell’oleodotto».

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