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MATERA – «Non abdico al ruolo di guida e di direzione strategica che il cda della Fondazione Matera-Basilicata 2019 dovrà avere». Marcello Pittella conferma stima e fiducia nei confronti di Paolo Verri che rimarrà il direttore di Matera 2019 ma al tempo stesso chiarisce bene che l’autonomia sarà garantita così come il rispetto delle singole funzioni. Lo fa ad un anno dalla nomina di Matera a capitale europea della cultura del 2019 in un Consiglio comunale aperto nella città di Matera.
Pittella chiarisce che la direzione politica il presidente della Regione non ha alcuna intenzione di delegarla a terzi. «Ho detto ad Emiliano che una Ferrari che va sull’autostrada non cambia autista con l’auto in corsa a 300 Km orari, è sgradevole anche solo pensarlo». Poi ancora «qui serve una persona impegnata full time e noi faremo velocemente ciò che dice il dossier contribuendo ad irrobustire la struttura attraverso delle selezioni pubbliche.
«Il Cda della Fondazione Matera-Basilicata2019 insieme al direttore sarà una cabina di regia che governerà le sfide complesse che abbiamo davanti evitando duplicazioni, sovrapposizioni e ritardi. Vogliamo mettere in campo una cooperazione interregionale che ci aiuti ad evitare gli errori del passato».
Il presidente della Regione ha sostenuto che occorre «innanzitutto un cambio nelle nostre teste, nel nostro modo di ragionare, basta ai disfattismi, basta cucire e scucire la medesima tela. Bisogna tutti quanti adoperarsi per uno stesso obiettivo mettendo anche da parte frizioni che è anche normale che vi possano essere, ma non serve provare a sfilare qualcosa. Se c’è un sassolino le scelte sono due o si evita o ci si passa sopra, non ci si può certo fermare».
Sull’opportunità di avere un commissario che garantisca la trasparenza degli interventi messi in essere in questo periodo Pittella ha sottolineato: «Dobbiamo avviare un rapporto con l’autorità anticorruzione e il suo presidente, Raffaele Cantone, perchè segua il nostro cammino».
Tesi che solo qualche minuto prima era stata enunciata in maniera opposta dal primo cittadino De Ruggieri che diceva «noi non abbiamo bisogno di controllori, c’è un’autorità sociale che sovrintende alla correttezza dei comportamenti e che deriva dall’onestà che abbiamo sempre dimostrato in questo territorio».
L’altra questione prioritaria messa in luce dal presidente della Regione nel Consiglio comunale aperto di ieri è l’interlocuzione della Regione Basilicata con Claudio De Vincenti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri che sarà a Matera il 4 novembre prima della commissaria europea agli affari regionali Cretu, in arrivo il 5.
La presenza di De Vincenti potrebbe essere l’occasione propizia per definire alcuni elementi del Patto per il Sud che verranno chiariti martedì in Consiglio regionale e che è parte integrante del patto per “Matera 2019” che si intende sottoscrivere con il Governo nazionale e che potrebbe avere alcuni elementi fondamentali nella legge di stabilità che emergerà nei prossimi giorni.
«Stiamo individuando alcune priorità che si possono realizzare come, solo per fare qualche esempio, il raddoppio delle Fal da Matera a Bari, il “pendolino” sulla tratta Taranto-Potenza- Roma che ci consenta di arrivare nella Capitale in poco più di 3 ore, il potenziamento della strada Potenza-Melfi, il finanziamento della complanare della Statale 99, la ultimazione della Bradanica e l’adeguamento della Matera-Potenza».
Ad aprire il Consiglio comunale era stato il primo cittadino di Matera Raffaello De Ruggieri che ha avuto modo di ricostruire il ruolo e il valore del risultato maturato un anno fa per la città e la necessità di definire la necessaria progettualità per il futuro. De Ruggieri in apertura aveva, doverosamente e senttamente voluto «dedicare il Parco di Serra Rifusa a Davide Belgrano e Giuseppe Lasaponara «sarà il parco degli Angeli».
Poi aveva parlato di Matera 2019 e della necessità di «costruire un modello di Mezzogiorno che funziona e che trova in cultura elemento trainante».
De Ruggieri ha sintetizzato una serie di richieste e di attese che si aspetta di verificare nella prossima legge di stabilità del Governo Renzi: «noi chiediamo alcune deroghe nella legge di stabilità come è successo per Milano con l’Expo, per Roma con il Giubileo, con Lampedusa per affrontare l’emergenza immigrati. Chiediamo strade, ferrovie, di derogare al nodo scorsio del patto di stabilità, di aprire a nuove assunzioni derogando ai limiti esistenti per i Comuni, di rifinanziare la 771. In termini di infrastrutture pensiamo che si farà il tragitto Bari-Matera in 50 minuti già nel 2018. Si sta già lavorando, l’altra necessità è la Ferrandina-Matera-Gioia del Colle». Poi su Verri: «ha avuto momento di riflessione ma ci sarà continuità di lavoro, di alleanza con spirito rinvigorito di trasparenza e lealta».
Lo stesso Verri intervenuto via Skype ha sostenuto: «Si è fatto un po’ troppo clamore sul mio nome in questi giorni; ora ci tocca soprattutto lavorare.
Abbiamo fiducia di poter lavorare in assoluta autonomia come in passato, con la stessa dedizione senza guardare a destra, sinistra o al centro ma solo verso i risultati per i nostri giovani e gli insegnanti con cui abbiamo lavorato in modo straordinario e assicurandogli che loro saranno il cuore di questo lavoro. 
Adesso bisogna solo smettere di parlare e lavorare duramente come abbiamo fatto in passato. Chiedo a media di smetterla di parlare di contrasti e contrapposizioni».

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