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MATERA – «Personalmente preferisco i cenoni in famiglia a Capodanno, infatti non romperò la tradizione per “L’anno che verrà” a Matera. In compenso, guarderò in televisione la diretta da piazza Vittorio Veneto perché è sempre una soddisfazione vedere Matera sullo schermo», ha confessato Ivan Fiore, incontrato davanti al palco, che in questi giorni stanno costruendo gli addetti ai lavori, in piazza Vittorio Veneto.

Non sono poche le polemiche che sono saltate fuori da gran parte dei materani e che hanno visto al centro dell’attenzione “L’anno che verrà” di Rai Uno. Chi definisce Matera un «eventificio» piuttosto che un’attrazione culturale; chi si lamenta dei nomi degli artisti resi noti troppo tardi e «a tappe», reputando quindi questo avvenimento alquanto improvvisato; chi accusa la presenza troppo imponente del palco e chi invece insinua che la sua presenza sia troppo prolungata nel tempo (montato 15 giorni prima dell’evento).

Ma anche un’altra cosa non è stata ancora svelata, la delibera e quindi gli importi. Per ricevere molte risposte a questi dubbi si dovrà aspettare il 23 dicembre, quando nella sede Rai di Roma si terrà una conferenza stampa per chiarire l’iniziativa legata alla diretta del Capodanno a Matera. In quella occasione saranno illustrati i contenuti della delibera approvata nell’ultima seduta della giunta regionale, che ha autorizzato la firma della convenzione con la televisione di Stato.

Ma quanti materani parteciperanno effettivamente al Capodanno in piazza? La popolazione si divide. «Non sarò in piazza quella sera. Prima di tutto perché la piazza è troppo piccola e la gente si accalcherà incredibilmente, poi le feste natalizie ho sempre preferito trascorrerle in casa», ha affermato Maria Nicoletti. Mentre per Antonio Epifania: «Il Capodanno di Rai Uno a Matera, così come tutti quelli eventi che danno visibilità alla città, è qualcosa di incredibile e noi dobbiamo esserne onorati; io parteciperò dall’inizio alla fine del concerto perché voglio contribuire a rendere la mia città celebre».

In pochi però si pongono una questione, forse, più rilevante. La nostra cara piazza Vittorio Veneto nasconde una città sotterranea, infatti è costruita su una serie di ipogei che si estendono per più di 5000 metri quadri. Ci sono stati dei controlli sul peso massimo di sopportazione della piazza e sulle potenti vibrazioni degli impianti audio? Nella speranza che la risposta a queste domande sia positiva, ci sono i turisti, come Roberto Fasano di Salerno, che non apprezzano l’imponente palco perché toglie la visuale della piazza centrale.

E anche i commercianti della piazza si lamentano della struttura che pian piano sta prendendo forma: «È uno schifo. Da quando hanno invaso la piazza con tir e ferraglia non si lavora più. Secondo me, questa location è piccola e inadatta, sarebbe stato meglio un posto come piazza della Visitazione», ha dichiarato Agostino Altieri del centro d’informazioni turistiche di piazza Vittorio Veneto. Nonostante ciò, c’è chi tra la scelta del bicchiere mezzo vuoto e quello mezzo pieno, opta per quest’ultimo e, inaspettatamente, a pensarla così è proprio un residente della piazza, Amedeo Conte Rosito: «Non poteva esserci occasione migliore per Matera che il Capodanno di Rai Uno in diretta in mondovisione. Ci sono delle piccole difficoltà al momento, ma sono sostenibili, non occorre sempre lamentarsi. Io mi godrò l’intero concerto dalla mia terrazza senza perdermi neanche un minuto».

Amori e dissapori si alternano tra la cittadinanza materana sulla questione Capodanno e poi c’è chi, a causa delle dimensione della piazza, addirittura si sacrifica per gli altri e decide di lasciar posto ai turisti, come Filomena Mazzone: «Matera è dei materani tutto l’anno, per una notte lasciamo spazio a chi viene da fuori».

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