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MATERA – Che l’effetto Matera 2019 avesse prodotto incrementi nelle presenze, sembra un dato acquisito, ma che addirittura la città dei sassi risulti essere la più visitata nel 2015, sbalordisce, pur con il grande orgoglio che ne deriva.

La notizia, pubblicata, da “Turismo.it”, supplemento de La Stampa che, a corredo del titolo che campeggia sulla homepage su cui si indica Matera come la città che registra il boom di presenze, spiega in cinque mosse i pro e i contro di una visita.
La descrizione parte dalla sua posizione, per lungo tempo, poco visibile grazie alla presenza del vallone della Gravina, per toccare i luoghi più suggestivi che si individuano in palazzo Lanfranchi, nella Cattedrale e nel Parco della Murgia Materana con centinaia di chiese rupestri.

E proprio a queste straordinarie e millenarie testimonianze fa riferimento il testo, indicandole come una delle ragioni per non perdere una visita a Matera.

La sua eredità storica e architettonica, si legge ancora, ne ha fatto la candidata più suffragata all’interno della commissione che nell’ottobre scorso l’ha designata come Capitale europea della Cultura nel 2019 (sette su 13 membri hanno detto sì alla sua vittoria).

Anche il direttore del Comitato Matera 2019, Paolo Verri ha commentato la notizia pubblicata da “Turismo.it”: «Una buona, ottima notizia che necessita ora molto più lavoro per il futuro. grazie a tutti quelli che sono venuti, a quelli che verranno e che si sentono non turisti ma “cittadini temporanei” di Matera».

Nell’articolo, però, si fanno presenti anche i “contro”.

Perchè non andare a Matera? «E’ molto scomoda da raggiungere – si legge ancora – L’aeroporto più vicino è l’aeroporto internazionale di Bari-Palese, che dista 59 chilometri (in realtà 70, ndr.). Fortunatamente ci sono diverse navette, ma neanche tante. Matera è collegata a Bari dalle Ferrovie Appulo lucane. Se si utilizza Trenitalia, le stazioni più vicine sono quelle di Metaponto (se si proviene da Sud) e di Ferrandina (per chi viene dal nord). Esiste un servizio navetta da e per queste stazioni».
Infine un altro consiglio: cosa non acquistare: «Quelle bruttissime tazze che riportano foto anni ‘80».

Indipendentemente dalle valutazioni di Turismo.it, l’appela di Matera è ormai cosa nota. Quanto, in termini statistici, questo corrisponda a un aumento è, in questo momento elemento marginale rispetto a politiche di valorizzazione del territorio e di miglioramento dell’offerta che diventano fondamentali.

In questo contesto rientra a pieno titolo il discorso della formazione e delle professionalità qualificate che devono poter rappresentare la città a tutti i livelli. La lotta ad oltranza contro tutte le forme di abusivismo (da quello della guide turistiche a quello dei venditori ambulanti che espongono merce senza indicare i prezzi di vendita, fino all’universo dei bed&breakfast sui quali andrebbe avviata una campagna di controlli a tappeto, ndr.) è il primo passo da effettuare per consegnare la città alle migliaia di turisti che ogni settimana la visitano.

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