«Materiali radioattivi nel mare di Crotone» Dalla strada consortile scatta l'incubo salute

CROTONE – Materiali radioattivi potrebbero essere finiti in mare. Delle tre segnalazioni che i periti Alfonso Andretta e Linda Collina, rispettivamente ingegnere e geologo, fanno al gip del Tribunale di Crotone nella parte conclusiva di una voluminosa relazione tecnica elaborata nell’ambito dell’incidente probatorio scaturito dal procedimento penale instauratosi in seguito al sequestro della strada consortile del gennaio 2009, è forse questa quella che suscita maggiore allarme. I risultati delle misurazioni radiometriche consentono, infatti, di ipotizzare «possibili fenomeni di lisciviazione di radionuclidi e, dunque, il loro possibile attuale rilascio nell’ambiente». E’ uno dei fenomeni che dovrà essere, secondo i consulenti del gip, oggetto di «bonifica e messa in sicurezza dell’intera area facente parte del sito di interesse nazionale». Peccato che la parola radioattività non compaia nel programma ministeriale di bonifica. Eppure i periti del gip confermano la presenza di scorie di fosforiti e fosfogessi, sostanze caratterizzate da concentrazioni di radioattività e di piombo e polonio 210.