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MELFI – Negli ultimi due anni sono state oltre quattromila le visite effettuate negli ospedali di Melfi e Venosa per il rilascio del certificato medico della pratica sportiva agonistica. Fino allo scorso mese le visite si potevano effettuare anche presso l’ospedale San Giovanni di Dio ma oggi quel certificato si rilascia solo presso il San Francesco di Venosa. Le società sportive di Melfi, la stragrande maggioranza di atleti che ha bisogno di quel certificato sono melfitani, sono indispettite da questa scelta. Lo storico circolo tennis, società di basket e pallavolo, i calciatori e tutti gli atleti che in piscina gareggiano a livello regionale e nazionale devono spostarsi oggi a Venosa. Il malcontento è generale ed i presidenti di diverse società sportive stanno cercando di capire il perché di questa scelta della Asp. Resta l’impostazione della azienda sanitaria di Potenza che ormai conferisce al nosocomio di Melfi la specializzazione in acuti mentre le attività cosiddette ambulatoriali sono state destinate ad altri presidi tra cui il San Francesco di Venosa. Non sarà facile risolvere la questione anche perché oggi bisognerebbe comprendere come sia finito il tempo dell’ospedale sotto casa. La razionalizzazione della spesa sanitaria regionale impone dei sacrifici e forse è giunto il momento di esigere qualità nel servizio e tempi di attesa congrui. Ovvio che se una società sportiva deve partecipare a campionati che scattano a settembre non può attendere le viste previste l’anno successivo. Resta altrettanto giusto prenotare le visite per tempo. Che poi sia Venosa oppure Melfi resta prioritario poter contare su una professionalità assoluta dei medici che nel caso in questione appare fuori discussione. I dottori, Grieco e Leccese un questo senso offrono garanzie di affidabilità totale. Che sia a Melfi od a Venosa la visita è indispensabile che sia fatta bene. Il resto appare un dettaglio che mette due ospedali a distanza davvero minima tra loro.

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