X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

IL GRANDE giorno è arrivato: oggi i metalmeccanici della Fiom Cgil scenderanno in piazza, con uno sciopero di otto ore.
E’ la risposta del sindacato ai «ricatti della Fiat», agli «attacchi alla contrattazione nazionale collettiva, «all’assenza» del governo. La Fiom di Basilicata ha dato appuntamento a Melfi. Sono previsti dei pullman che partiranno da Piazza Zara, a Potenza, alle ore 7 e 30, dalla Stazione Villa Longo (FAL), a Matera, alle ore 8 e da Villa D’agri alle ore 7. E’ nella città simbolo della lotta che verrà organizzato il presidio dei operai lucani. E a sostenere la loro battaglia ci sarà la Cgil tutta.
In una nota del segretario regionale, Antonio Pepe, le ragioni dell’adesione. Il numero uno della confederazione lucana parla di «pericoloso attacco ai diritti ed ai valori contenuti nella nostra Carta costituzionale». Accusa Fiat di «comportamento autoritario, antisindacale ed antidemocratico».
E di uno «scellerato piano di distruzione della legislazione del lavoro che si sta cercando di mettere in atto nel nostro Paese, con l’alibi della crisi».

Per la Cgil il Ccnl è seriamente messo in pericolo non solo dal comportamento di Fiat, che continua a gestire le relazioni sindacali con «un atteggiamento ricattatorio», mentre «cancella la libertà dei lavoratori ad eleggere i propri rappresentanti». Ma anche dalle associazioni imprenditoriali, in particolare Federmeccanica e Confindustria, che continuano nell’opera di «smantellamento di tutta una serie di diritti conquistati con anni di dure lotte».
«L’introduzione delle deroghe nel contratto dei metalmeccanici – continua Pepe – apre una ferita profonda nel corpo dei diritti sociali del lavoro, che si potrebbe allargare sempre di più, travolgendo lentamente tutto il mondo del lavoro. Il pericolo concreto è che si dia inizio ad una corsa a “chi è più innovatore”, a chi riuscirà a far firmare il contratto più al ribasso, aziendale o nazionale». Poi l’appello alla partecipazione.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE