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PER l’ENEL spa l’incendio di ieri alla centrale del Mercure è stato sopravvalutato. «Le fiamme – hanno scritto in un comunicato – sono state costantemente sotto controllo e sono state spente dopo circa mezz’ora grazie all’immediato intervento dei tecnici della squadra di emergenza della centrale con l’aiuto dei Vigili del Fuoco di Lauria e Castrovillari. Il sistema di sicurezza ha funzionato perfettamente. L’evento ha causato danni circoscritti senza alcun danno alle persone e nessuna esplosione. Al momento dell’episodio l’impianto era fermo. Enel ha immediatamente aperto una verifica interna per accertare approfonditamente quanto accaduto».

Un comunicato laconico che però dimostra un fatto. la centrale è in funzione, nonostante si resti in attesa di una pronuncia del Tar in merito. È in funzione, come dimostrano anche alcune fotografie scattate nella valle, ma a singhiozzo, ovvero soltanto quando il Gestore di Servizi Energetici, l’azienda con il ministero dell’Economia e delle Finanze come gestore unico, decide. In sostanza, quando è richiesta più energia, la centrale entra in funzione.

Così avviene in tutta Italia, con una certa priorità per quelle centrali “verdi”, ovvero che non utilizzano carbone, gas o fonti “tradizionali”. Insomma, non si trattava di test sugli impianti della centrale, ancora stracolma di amianto, ma di funzionamento vero e proprio, così come detto dalla stessa Enel, interpellata dal Quotidiano. C’è ancora da capire per quale motivo ha preso fuoco la cabina all’esterno della centrale, a pochi passi dall’enorme mucchio di cippato di legno vergine che servirebbe ad alimentare la centrale.  Ma intorno all’incidente di ieri si rincorrono troppe voci. Nessuno è stato male, si sente dire dall’Enel, mentre il sindaco di Viggianello, Vincenzo Corraro, racconta un’altra storia: «A ventiquattro ore dall’episodio – scriveva ieri – è offensivo che in quanto primo cittadino del comune più vicino al sito e più colpito dagli effetti di questo impianto, non abbia ancora informazioni chiare su quanto è successo. So che qualcuno si è sentito male, ho raccolte testimonianze dirette anche dai cittadini di Laino che vivono in quella zona (disturbati dai rumori e dal fumo da mesi), ho visto il fumo denso e sentito un acre odore di plastica che si sono sprigionati nel mio territorio subito dopo l’incendio, e mi chiedo: perché Enel non fornisce una spiegazione ufficiale e precisa di quanto è accaduto? Domani mattina, insieme agli amministratori di Rotonda, saremo nella sede dell’Arpab di Potenza per denunciare quanto accaduto e chiedere con forza che si intervenga per monitorare la situazione. Basterebbe un solo dato su cui si potrebbe far chiarezza subito: la differenza visiva e olfattiva che c’è nella nostra splendida valle quando la centrale è in funzione e quando non lo è».

v.panettieri@luedi.it

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