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MATERA – «Vogliamo sapere se il countdown sia stato anticipato artatamente ai fini dell’audience» così il Codacons giustifica la presentazione, che avverrà domani, di un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Matera contro la Rai, per quel che riguarda le tristemente note vicende del Capodanno trasmesso da Matera.
E’ la stessa associazione dei consumatori che in una nota spiega le motivazioni per cui presenterà «domani (oggi per chi legge, ndr) un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Matera sul caso del Capodanno trasmesso in diretta da Raiuno, evento caratterizzato da una grave bestemmia passata in sovrimpressione e dal countdown di fine anno anticipato». E la nota continua sottolineando l’attenzione richiesta. «Vogliamo sapere – prosegue la comunicazione del Codacons – quanto ha speso l’azienda per questa trasmissione e se la Corte dei Conti ritenga o meno giusto e congruo lo sforzo economico della rete a fronte di quanto accaduto durante la diretta – spiega ancora l’associazione – La Procura di Matera, invece, dovrà verificare se il countdown anticipato possa configurare ipotesi penalmente rilevanti come quella di truffa aggravata a danno dei telespettatori che il 31 dicembre scorso hanno assistito alla trasmissione, e se il conteggio sia stato artatamente anticipato ai fini dell’audience».
Insomma, non si placano le polemiche introno ad un evento che ha portato sicuramente visibilità alla città dei Sassi e prossima Capitale europea della Cultura nel 2019. Polemiche legate a tantissimi fattori esterni alla location, che non buttano fango su una città ed una Regione che ha stupito tutti per la sua bellezza e il suo fascino. Per questo motivo, l’intento della Regione, che ha investito fondi del Po-Fesr 2007/2013 per pubblicizzare il territorio lucano, è stato raggiunto appieno. Se poi quello della Rai sia stato o meno un modo per “superare” la concorrenza, se la bestemmia andata in onda potesse essere, evidentemente, evitata o meno, sono solamente contorni e modalità per colpire la Tv di Stato e non la terra che ha accolto, per la prima volta e per i prossimi anni, un evento importante e allettante, che ha portato oltre cinquantamila persone in piazza Vittorio Veneto e lungo via del Corso e via Ridola, e incollato alla televisione oltre otto milioni di spettatori in Italia e una sconsiderata fascia di contatti anche in giro per il mondo, grazie al circuito di Rai Internazionale.
Quindi, il ricorso del Codacons è una nuova macchia sul programma “L’anno che verrà” e un nuovo problema per i vertici della Tv di Stato, ma non per la Regione e la città che hanno ospitato il grande evento.

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