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Muri materiali e altri invisibili ma ugualmente dannosi. Le prime pagine dei giornali di oggi continuano a raccontare l’emergenza migranti tra solidarietà e scontro politico, con la barriera ipotizzata dall’Ungheria per difendere il confine con la Serbia alle parole di Salvini che oramai senza freni polemizza anche con il Papa: «Quanti rifugiati ci sono in Vaticano?».
Spazio anche agli esami di maturità, con le tracce della prima prova (da Calvino a Malala) ma anche i riferimenti all’attualità, tra Mediterraneo e migrazioni: tra i temi proposti anche il mare nostrum come specchio di civiltà. Circa 500mila gli studenti impegnati in Italia, oltre 5mila in Basilicata.
Sul Corriere della Sera la seconda puntata della strepitosa inchiesta di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella sul “Grande degrado” della Capitale: la trattoria che chiede 579 euro (più 115 di mancia) a una coppia di giapponesi, l’impero ambulante della dinastia Tredicine e i centurioni minacciano i cronisti («Te sparo ‘n faccia»), così Roma tratta i turisti, «tanto vengono lo stesso».
Sulla Stampa una notizia dalla vicina Puglia che può interessare anche in Basilicata: Michele Emiliano è sceso in campo con gli albergatori contro le trivelle. «Cercare petrolio in mare – avverte il neogovernatore da Polignano – rischia di far naufragare pesca, turismo e qualità delle acque. Noi pensiamo a un modello energetico diverso, non fondato sui combustibili fossili. Anche perché la Puglia dal punto di vista energetico è autosufficiente, e quindi non abbiamo bisogno di cercare altre fonti pericolose». Il ministero dell’Ambiente ha dato il permesso alle trivellazioni creando un fronte contrario che abbraccia anche FI (con il deputato Francesco Paolo Sisto) e il Pd (col sindaco di Bari Antonio Decaro). Aggiunge Emiliano: «Salvaguardare la bellezza delle coste della Puglia e la peculiarità del nostro mare, vuol dire tutelare la qualità ambientale e la nostra salute. Vuol dire, soprattutto, puntare sul turismo, sulla pesca e sull’agroalimentare quale volano economico definitivo per la ripresa e lo sviluppo dell’intera regione. I 6 decreti emessi dal ministero dell’Ambiente hanno di fatto consegnato tutto il mare pugliese nelle mani delle società multinazionali che avevano richiesto le autorizzazioni alla trivellazione per la ricerca di giacimenti petroliferi. L’impatto dell’operazione è dirompente per il futuro della nostra regione». La Gazzetta del Mezzogiorno dedica alla vicenda un’intera pagina, riportando la notizia della petizione online che ha già raggiunto le 10mila firme.

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