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MONTESCAGLIOSO – A qualcuno è sembrata piuttosto forte ma incisiva, c’è chi l’ha giudicata addirittura geniale, ma fra gli utenti della strada c’è anche chi la considera brutale e spietata. Un giudizio, quest’ultimo, particolarmente significativo, se ad esprimerlo sono gli stessi “beneficiari” di questa sorta di comunicazione sociale/educativa. Parliamo della frase che compare in più parti d’Italia sotto il segnale che indica il posteggio riservato ai diversabili: “Se vuoi il mio posto. prenditi anche il mio handicap”. Un messaggio diretto e di ammonizione, suonato come una sorta di maledizione a un gruppo di cittadini diversabili (e non solo) di Montescaglioso, che avrebbero chiesto al sindaco, Giuseppe Silvaggi, di smontare immediatamente quel cartello posticcio e privo di ogni umanità. Così è stato, perché il sindaco ha fatto rimuovere la comunicazione sgradita, fatta affiggere dalla passata amministrazione di centrodestra, guidata dal sindaco Mario Venezia. E sono proprio gli ex amministratori, oggi consiglieri di minoranza, a opporsi criticamente a questa decisione. «Non si comprende davvero quale sia stata la nobile ragione che ha indotto i signori della Giunta Silvaggi a rimuovere i pannelli. -lamentano in una nota congiunta i consiglieri del gruppo “Uniti per Montescaglioso”, Rocco Luigi Ditaranto, Emanuele Panarelli, Antonio Quarato e Vincenzo Zito- Questi pannelli, posti a ridosso di quelli regolamentari in tema di divieto di sosta in spazi riservati ai disabili, avevano lo scopo di pungolare e risvegliare il senso civico di coloro che, in modo tracotante, occupano i parcheggi riservati ai disabili senza averne diritto. Non è revocabile in dubbio che la volontà di eliminare i pannelli sia chiaro sintomo di un approccio patologico al governo della res publica e ulteriore segno di bulimia di potere che tutto travolge al solo scopo di marcare il territorio. Ed è ancora più significativo che tale atto provenga da un’Amministrazione di sinistra che da sempre si professa, a torto evidentemente, vicina alle fasce deboli della società. L’auspicio è che i nostri Amministratori finalmente svestano i gioiosi panni di menestrelli ed inizino ad imprimere una traccia del loro passaggio attraverso fatti e non misfatti». Secca la replica del sindaco, sentito dal Quotidiano: «Abbiamo rimosso i pannelli su richiesta di numerosi cittadini, tra cui tanti disabili, che per primi consideravano spietato e disumano quel messaggio. Noi sosteniamo la politica dell’amore per il prossimo e non vogliamo augurare disgrazie a nessuno». Infine la bordata dell’assessore alle Politiche sociali, Maddalena Ditaranto: «Parlano proprio loro -dice rivolta ai consiglieri del centrodestra- che nella passata amministrazione decisero il trasferimento degli uffici municipali in un edificio pieno di barriere architettoniche; solo per arrivare alla stanza del sindaco ci sono due rampe di scala. Allora oggi cosa lamentano, se sono stati loro per primi a ostacolare seriamente i disabili».

Antonio Corrado

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