Motta S. Lucia, sotto inchiesta 3 dipendenti Lsu Lasciavano il lavoro senza timbrare il cartellino

MOTTA SANTA LUCIA – Nel primo pomeriggio i Carabinieri della Compagnia di Soveria Mannelli hanno notificato 3 avvisi di garanzia ad altrettanti lavoratori socialmente utili del comune di Motta Santa Lucia accusati a vario titolo di truffa aggravata e continuata ai danni dello Comune, della Regione e dell’Inps perché in più occasioni sarebbero stati sorpresi in episodi di assenteismo. In particolare, i carabinieri della Stazione di Conflenti, nell’ambito dell’indagine denominata “Torno subito”, attraverso una serie di controlli hanno accertato che, in più occasioni, i tre lavoratori pur risultando ininterrottamente presenti negli uffici del comune tramite orologio marca tempoerano in realtà assenti. L’indagine è stata avviata a seguito delle continue lamentele degli abitanti Mottesi, che avrebbero denunciato «continui disservizi causati dalle assenze ingiustificate dei dipendenti comunali», e dalla segnalazione del sindaco, Amedeo Colacino, che aveva più volte contestato agli stessi assenteisti le loro mancanze. Le indagini hanno consentito di accertare per il periodo che va dal mese di ottobre 2012 al mese di febbraio 2013 «le esatte modalità criminali degli odierni indagati e il loro disegno truffaldino ai danni dell’amministrazione comunale, della regione Calabria e dell’Inps». Dall’indagine “Torno Subito”, corroborata da diverse riprese video, servizi di osservazione e di appostamento, sarebbe infatti emerso un collaudato sistema grazie al quale i tre dipendenti riuscivano a marcare il “cartellino” e ad allontanarsi dal luogo di lavoro anche per diverse ore al giorno, su un orario previsto di 6 ore di servizio. «Con questo stratagemma – affermano i militari dell’Arma che hanno proceduto – ciascun dipendente poteva rimodulare la propria giornata lavorativa assentandosi liberamente ed a propria discrezione per potersi dedicare ai propri impegni privati quotidiani». I tre lavoratori socialmente utili sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per il reato di truffa aggravata continuata.