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di Renato Carpentieri
A VOLTE ritornano. Ex vice presidente nella gestione precedente all’attuale, Cosimo Muscaridola, ex arbitro e imprenditore nel ramo dei Salotti, lontano dal Matera non c’è stato mai. Infatti, ha sempre contribuito perchè è un uomo di sport da sempre. «Bisogna dare atto al gruppo a cui cedemmo il Matera quattro anni fa circa di essere riuscito a portare il calcio professionistico nei Sassi dopo 14 anni. Pensavamo di aver dato un futuro solido al calcio materano, invece così non è stato. Anche se eravamo in campagna elettorale e con correnti di pensiero opposte, ho contribuito comunque al progetto e non pensavo che saremmo arrivati a questo punto. Il mio dovere da imprenditore sensibile l’ho sempre fatto ed era ovvio che avrei risposto all’invito del sindaco Adduce che si è mostrato sensibile e disponibile ai problemi della società entrando, come ha detto, a gamba tesa sul problema. Dopo l’addio dello sponsor, l’attuale dirigenza del Matera-afferma Cosimo Muscaridola- si è rivolta a me perchè era in difficoltà e il sindaco si è subito adoperato convocando vari amici. Non si poteva restare insensibili al funerale del calcio materano. Chiaramente non c’è un soggetto che da solo e in possesso di una bacchetta magica o ha le forze per svoltare in fretta. Ho visto nomi e azzardato sponsorizzazioni, cercheremo, o meglio il sindaco con il suo progetto, di far si che il campionato termini senza problemi e penalizzazioni. Però anche il pubblico deve fare la sua parte». In che senso?
«Credo che uno stadio vuoto sia desolante, ma è chiaro che ci sarannno iniziative a far sì che ritorni l’entusiasmo per il calcio». Per il momento si parla di aiuti, ma oltre ai dodici o tredici imprenditori presenti al richiamo del sindaco in Comune l’altra sera cosa bolle in pentola?
«Credo che i nomi che sono circolati dovrebbero fare la loro parte. Va bene l’Ipercoop, ma anche le banche devono fare la loro parte e credo che sia un dovere visto che lavorano sul territorio e quindi hanno il dovere di essere sensibili. Il sindaco ha prso a cuore la cosa e lo ha fatto soprattutto per evitare che possano arrivare i soliti avvoltoi. Ce ne sono in giro e non solo nel mondo del calcio. Il sindaco si è mostrato sensibile ad evitare che il calcio vada in crisi irreversibile o che il titolo sportivo possa finire in mani poco affidabili». Perchè non c’è solo l’interessamento di cui stiamo parlando, ma esistono anche altre piste?
«Pare di sì. Però l’attuale dirigenza mi sembra attenta e sensibile al fatto che tutto resti in mani lucane». Come dire che ci potrebbero essere delle piste che portano anche lontano da Matera, magari di natura campana o pugliese. C’è anche in atto un accordo tra Potenza e Fortis Murgia dove ci sono molti imprenditori altamurani che potrebbero anche non continuare il progetto nel lontano capoluogo di regione lucano. Quindi, imprenditori che potrebbero lasciare la Fortis Murgia a fine anno sportivo e investire su Matera che resta un mercato molto fertile per la vicina Altamura e quindi ambito. C’è carne a cuocere, ma è chiaro che bisognerà fare in fretta perchè la scadenza del 14 febbraio incombe e una penalizzazione significherebbe vedersi preclusa qualsiasi strada di ripescaggio o di accesso a campionati di categoria superiore in caso di riforma degli stessi.

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