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MILANO – Sono stati arrestati perché ritenuti componenti di un clan in grado di infiltrare gli appalti dell’Expo ed ora in 13 hanno chiesto di essere processate con rito abbreviato, che consente uno sconto fino ad un terzo della pena in caso di condanna. Si tratta delle 13 persone arrestate lo scorso ottobre nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Milano sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia (LEGGI LA NOTIZIA DELL’OPERAZIONE) con particolare riferimento al clan dei Galati di Mileto ritenuti vicini al potente clan dei Mancuso di Limbadi, quest’ultimi considerati dagli stessi inquirenti tra le più potenti d’Europa. 

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Tra gli imputati figurano anche quattro persone ritenute direttamente appartenenti alla famiglia Galati, capeggiata da Antonio Galati, 62 anni, e Fortunato Galati, 36 anni, e l’ex consigliere comunale di Rho (Milano) Luigi Calogero Addisi. Dall’inchiesta, che è stata coordinata dai pubblici ministeri Paolo Storari e Francesca Celle, era emerso che le cosche, bypassando i controlli, erano riuscite ad accaparrarsi due sub-appalti della Tangenziale Est Esterna di Milano, una delle grandi opere collegate all’Expo 2015.

Ma non solo perché il gruppo di potere criminale ha dimostrato di essere stato nelle condizioni di gestire gli appalti anche dal carcere (LEGGI LA NOTIZIA)

L’udienza del processo, davanti al gup di Milano, verrà fissata nei prossimi giorni.

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